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vendredi 8 novembre 2019

Michele Conta : l'intervista in italiano


Intervista a Michele Conta (Traduzione : Rossana Lombardi)

Dopo l’uscita di questo album che nessuno si aspettava, Endless Nights (vedere il mio articolo di qualche giorno fa), era indispensabile saperne di più sul nostro “ritornato” italiano, Michele Conta, membro storico della Locanda delle Fate. Ebbene, non resterete delusi perché la prima intervista esclusiva di Michele è per i lettori di questo blog. Ecco la versione italiana, mentre la versione francese  (https://rockprogressifitalien.blogspot.com/2019/11/scoop-michele-conta-linterview.html?spref=fb&fbclid=IwAR0iA4dzBRrg4zjcpbaa1PsySaCIAF9a-REQjcHaBi8eIrEASmBsgPm-s4U) è stata pubblicata qualche giorno fa.


Ciao Michele, sono proprio contento di farti questa intervista! Ovviamente la prima domanda è: cosa hai fatto per tutti questi anni dopo lo scioglimento della Locanda delle Fate (mi sembra) nel 1980?
Ciao Louis,
in tutti questi anni ho fatto il medico a tempo pieno e lo spazio dedicato al pianoforte era di sera dopo cena, per rilassarmi un po' dalla giornata di lavoro.

Come mai hai aspettato così tanto tempo prima di fare questo album solo?
Infatti dopo lo scioglimento, si stava sempre più affermando la disco music ed il punk e altra musica leggera di bassa qualità, per cui  ho preferito uscire dalle scene.

Sei rimasto in buoni rapporti con gli altri componenti della Locanda delle Fate?
I rapporti personali con i membri della Locanda sono buoni;  con alcuni di loro ci sentiamo spesso telefonicamente e anche di persona.
Sono entrato nella band da ragazzo: infatti avevo solo 17 anni e gli altri componenti erano più vecchi di me di parecchi anni per cui li consideravo come dei fratelli più grandi da cui prendere consigli.

Non hai mai pensato di tornare a suonare con la Locanda delle Fate?
Nel corso degli anni ci furono vari tentativi di reunion con la Locanda, però mai riusciti ...  Il punto di disaccordo era che alcuni musicisti della band volevano esclusivamente andare in tour con i brani del vecchio album, invece io ci tenevo a realizzare un disco nuovo, Infatti preferisco di gran lunga la composizione  ai concerti!

Hai pensato di invitare dei componenti della Locanda delle Fate nel tuo album?
Per le parti cantate di questo ultimo CD avevo pensato di chiedere a Leonardo Sasso, però Simone Lampedone (il mio ingegnere del suono) mi ha fatto notare che il sound sarebbe stato troppo  simile a quello  della Locanda.
Alla fine ho scelto la voce di Ermanno Brignolo (il chitarrista) perché vive a Sydney, in Australia, e ha ovviamente una perfetta pronuncia dell'inglese.

Quest’album è una sorta di prolungamento della Locanda delle Fate o qualcosa di completamente diverso e personale?
Inevitabilmente troverai alcune somiglianze con la musica della Locanda delle Fate perché, come sai, quattro delle tre vecchie composizioni di Forse le lucciole… erano le mie.
La differenza sostanziale con Forse le luccioleriguarda gli arrangiamenti musicali poiché sono meno barocchi e quindi più semplici, ma spero altrettanto efficaci.

Quando hai composto i brani di Endless nights?
Come ti ho detto, in tutti gli anni in cui non ho registrato dischi ho comunque sempre continuato a suonare e comporre.  E' stato Niko Papathanassiou (fratello del grande Vangelis) a convincermi a realizzare il cd.
Infatti lui viveva a Volos, in Grecia, e un paio di volte all'anno ritornava a Milano a trovare le sue due figlie (che lì vivevano) quindi prendeva il treno e veniva un paio di giorni ad Asti per salutarmi...
Insieme si ricordava i vecchi tempi… tra un bicchiere di vino e l'altro ascoltava le mie ultime composizioni, mi dava i suoi giudizi e così mi convinse a ricominciare...

Come definiresti la musica del tuo album? Lo consideri prog?
Secondo me il cd comunque rientra in quel genere musicale che voi giornalisti avete definito dopo gli anni ‘70 “Rock progressive”.
Mi  ricordo che quando suonavo con la Locanda delle Fate i giornalisti degli anni 70 ci definivano  come  band di rock mediterraneo oppure rock romantico!
E' un album  di sei brani che  tenta di esprimere le mie emozioni  e che non lascia spazio a fasi di virtuosismo fini a se stesse.

Come mai siete andati a registrare agli studios Abbey Road a Londra?
Le registrazioni sono stati fatte in parte a Torino (nello studio di registrazione di Simone Lampedone) e proseguite agli  Abbey  Road.  Questi studi londinesi  mi piacciono molto.  A guardarli dal di fuori, cioè dalle famose strisce pedonali, hanno un aspetto che intimorisce qualunque  musicista. Invece all'interno c'è un bell'ambiente  di professionalità e amicizia.  Stupisce la semplicità con cui i tecnici ti mettono a tuo agio.  L'ingegnere del suono che preferisco è Frank Arkwrite, perché cerca di capire nei minimi dettagli i suoni che io desidero ma nello stesso tempo dà un impronta con la sua personalità..

Com’è andata con Gavin Harrison?
Sono stato fortunato a conoscere Gavin Harrison.  È noto che lui suona solo canzoni che  lo coinvolgono emotivamente.  Prima di accettare ha voluto ascoltare i brani, così ho fatto la mia scelta e glieli ho spediti via mail... Ti confesso che per me  è stato come un esame scolastico.  Successivamente abbiamo iniziato a registrare partendo da “È Nell'Aria…”.  Ti devo confidare che un brano a cui tenevo non gli è piaciuto molto per cui ha preferito non includerlo.

 Che musica ascolti oggi?
Attualmente ascolto musica di vari generi, anche classica.  Ho un po' abbandonato i vecchi dinosauri del progressive da cui avevo imparato molto in gioventù (mi riferisco a Genesis, Gente Giant, King Crimson ecc).  Ultimamente ho riascoltato ad esempio  Steven Wilson e Pineapple Thief.

Cosa pensi dell’ambiente musicale di oggi, delle nuove tecnologie (come lo streaming) e del business attuale?
La tecnologia digitale negli ultimi anni ha completamente cambiato il modo di fare musica e di produrla.  Le case discografiche hanno sempre meno importanza.  Secondo me questo non deve spaventare i musicisti, anzi si sta instaurando un rapporto più immediato con chi ascolta (YouTube ecc.).  Dobbiamo pensare che da sempre  tutto cambia ed evolve ma l'arte e l'estro creativo saranno sempre presenti in noi.

Hai intenzione di tornare sul palco per suonare le canzoni del tuo album e magari anche qualche altro vecchio brano?
Per ora ho in programma solo qualche esibizione dal vivo con il pianoforte.  La più importante è prevista per i primi di Gennaio a Londra.

Adesso possiamo sperare anche in un prossimo album?
Gli ultimi mesi sono stati per me positivi dal punto di vista creativo nel senso che ho idee nuove con una evoluzione del mio stile.  Se questo cd avrà riscontro positivo l'idea è di concretizzarle con un nuovo lavoro.




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