Intervista a Michele Conta (Traduzione : Rossana Lombardi)
Dopo l’uscita di questo album che nessuno si
aspettava, Endless Nights (vedere
il mio articolo di qualche giorno fa), era indispensabile saperne di più sul
nostro “ritornato” italiano, Michele Conta, membro storico della Locanda delle
Fate. Ebbene, non resterete delusi perché la prima intervista esclusiva di
Michele è per i lettori di questo blog. Ecco la versione italiana, mentre la
versione francese (https://rockprogressifitalien.blogspot.com/2019/11/scoop-michele-conta-linterview.html?spref=fb&fbclid=IwAR0iA4dzBRrg4zjcpbaa1PsySaCIAF9a-REQjcHaBi8eIrEASmBsgPm-s4U) è stata pubblicata qualche giorno fa.
Ciao
Michele, sono proprio contento di farti questa intervista! Ovviamente la prima
domanda è: cosa hai fatto per tutti questi anni dopo lo scioglimento della
Locanda delle Fate (mi sembra) nel 1980?
Ciao
Louis,
in tutti
questi anni ho fatto il medico a tempo pieno e lo spazio dedicato al pianoforte
era di sera dopo cena, per rilassarmi un po' dalla giornata di lavoro.
Come mai hai aspettato così tanto
tempo prima di fare questo album solo?
Infatti dopo lo scioglimento, si
stava sempre più affermando la disco music ed il punk e altra musica leggera di
bassa qualità, per cui ho preferito uscire dalle scene.
Sei
rimasto in buoni rapporti con gli altri componenti della Locanda delle Fate?
I
rapporti personali con i membri della Locanda sono buoni; con alcuni di
loro ci sentiamo spesso telefonicamente e anche di persona.
Sono
entrato nella band da ragazzo: infatti avevo solo 17 anni e gli altri
componenti erano più vecchi di me di parecchi anni per cui li consideravo come
dei fratelli più grandi da cui prendere consigli.
Non
hai mai pensato di tornare a suonare con la Locanda delle Fate?
Nel corso
degli anni ci furono vari tentativi di reunion con la Locanda, però mai
riusciti ... Il punto di disaccordo era che alcuni musicisti della band
volevano esclusivamente andare in tour con i brani del vecchio album, invece io
ci tenevo a realizzare un disco nuovo, Infatti preferisco di gran lunga la
composizione ai concerti!
Hai
pensato di invitare dei componenti della Locanda delle Fate nel tuo album?
Per le
parti cantate di questo ultimo CD avevo pensato di chiedere a Leonardo Sasso,
però Simone Lampedone (il mio ingegnere del suono) mi ha fatto notare che il
sound sarebbe stato troppo simile a quello della Locanda.
Alla fine
ho scelto la voce di Ermanno Brignolo (il chitarrista) perché vive a Sydney, in
Australia, e ha ovviamente una perfetta pronuncia dell'inglese.
Quest’album è una sorta di prolungamento della Locanda delle Fate o qualcosa di completamente diverso e personale?
Inevitabilmente
troverai alcune somiglianze con la musica della Locanda delle Fate perché, come
sai, quattro delle tre vecchie composizioni di Forse
le lucciole… erano le mie.
La
differenza sostanziale con Forse le lucciole… riguarda gli arrangiamenti musicali poiché sono meno
barocchi e quindi più semplici, ma spero altrettanto efficaci.
Quando hai composto i brani di Endless nights?
Come ti ho detto, in tutti gli anni
in cui non ho registrato dischi ho comunque sempre continuato a suonare e
comporre. E' stato Niko Papathanassiou (fratello del grande Vangelis) a
convincermi a realizzare il cd.
Infatti lui viveva a Volos, in
Grecia, e un paio di volte all'anno ritornava a Milano a trovare le sue due
figlie (che lì vivevano) quindi prendeva il treno e veniva un paio di giorni ad
Asti per salutarmi...
Insieme si ricordava i vecchi tempi…
tra un bicchiere di vino e l'altro ascoltava le mie ultime composizioni, mi
dava i suoi giudizi e così mi convinse a ricominciare...
Come definiresti la musica del tuo
album? Lo consideri prog?
Secondo me il cd comunque rientra in
quel genere musicale che voi giornalisti avete definito dopo gli anni ‘70 “Rock
progressive”.
Mi ricordo che quando suonavo
con la Locanda delle Fate i giornalisti degli anni 70 ci definivano
come band di rock mediterraneo oppure rock romantico!
E' un
album di sei brani che tenta di esprimere le mie emozioni e
che non lascia spazio a fasi di virtuosismo fini a se stesse.
Come mai siete andati a registrare
agli studios Abbey Road a Londra?
Le registrazioni sono stati fatte in
parte a Torino (nello studio di registrazione di Simone Lampedone) e proseguite
agli Abbey Road. Questi studi londinesi mi piacciono
molto. A guardarli dal di fuori, cioè dalle famose strisce pedonali,
hanno un aspetto che intimorisce qualunque musicista. Invece all'interno
c'è un bell'ambiente di professionalità e amicizia. Stupisce
la semplicità con cui i tecnici ti mettono a tuo agio. L'ingegnere del
suono che preferisco è Frank Arkwrite, perché cerca di capire nei minimi
dettagli i suoni che io desidero ma nello stesso tempo dà un impronta con la
sua personalità..
Com’è andata con Gavin Harrison?
Sono stato fortunato a conoscere
Gavin Harrison. È noto che lui suona solo canzoni che lo
coinvolgono emotivamente. Prima di accettare ha voluto ascoltare i brani,
così ho fatto la mia scelta e glieli ho spediti via mail... Ti confesso che per
me è stato come un esame scolastico. Successivamente abbiamo
iniziato a registrare partendo da “È Nell'Aria…”. Ti devo confidare che
un brano a cui tenevo non gli è piaciuto molto per cui ha preferito non
includerlo.
Che musica ascolti oggi?
Attualmente ascolto musica di vari
generi, anche classica. Ho un po' abbandonato i vecchi dinosauri del
progressive da cui avevo imparato molto in gioventù (mi riferisco a
Genesis, Gente Giant, King Crimson ecc). Ultimamente ho riascoltato ad
esempio Steven Wilson e Pineapple Thief.
Cosa pensi dell’ambiente musicale di
oggi, delle nuove tecnologie (come lo streaming) e del business attuale?
La tecnologia digitale negli ultimi
anni ha completamente cambiato il modo di fare musica e di produrla. Le
case discografiche hanno sempre meno importanza. Secondo me questo
non deve spaventare i musicisti, anzi si sta instaurando un rapporto più
immediato con chi ascolta (YouTube ecc.). Dobbiamo pensare che da sempre
tutto cambia ed evolve ma l'arte e l'estro creativo saranno sempre presenti in
noi.
Hai intenzione di tornare sul palco
per suonare le canzoni del tuo album e magari anche qualche altro vecchio
brano?
Per ora ho in programma solo qualche
esibizione dal vivo con il pianoforte. La più importante è prevista per i
primi di Gennaio a Londra.
Adesso possiamo sperare anche in un
prossimo album?
Gli ultimi mesi sono stati per me
positivi dal punto di vista creativo nel senso che ho idee nuove con una evoluzione
del mio stile. Se questo cd avrà riscontro positivo l'idea è di
concretizzarle con un nuovo lavoro.
Excelente entrevista! Obrigado Louis! Grande Michele Conta!
RépondreSupprimermerci Marcio
SupprimerBellissima intervista, ho ascoltato Michele Conta e veramente bravo.
RépondreSupprimerveramente
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