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jeudi 14 décembre 2023

Ma sélection des meilleurs albums de RPI en 2023 / La mia selezione dei migliori album RPI nel 2023


MMXXIII Quelle belle année pour le rock progressif italien ! Elle est aussi inattendue que magnifique. Car 2023 restera incontestablement une grande cuvée avec des révélations (Tritop, Le Vele di Oniride), des confirmations éclatantes (Andrea Orlando, Homunculus Res, I Viaggi di Madeleine, Mater a Clivis Imperat, Sfaratthons), des valeurs sûres en pleine forme (Antilabé, Il Bacio della Medusa, Sophya Baccini'Aradia, Luca Scherani, Il Cerchio d'Oro, LogoS) et même le retour d'anciens noms mythiques (Franco Mussida, Le Orme).
Cette année 2023 a été prolifique aussi par la quantité, quasiment pas une semaine sans recevoir une nouveauté RPI. J'ai essayé de vous en présenter un maximum en n'écartant que ce qui avait réellement peu ou pas d'intérêt ou qui n'était pas prog ou prog friendly. Alors, à année exceptionnelle, sélection exceptionnelle. Au lieu des 9 voire 12 choix habituels, ce ne sont pas moins de 16 albums (un record donc !) que je vous propose de découvrir (ou de redécouvrir pour les plus assidus d'entre-vous). Une fois de plus, il n'y a pas de classement car c'est tout simplement impossible. Mais comme c'est la coutume ici, un album obtient la distinction suprême, et pour 2023 c'est incontestablement Il Segno del Comando avec Il Domenicano Bianco qui se hisse tout en haut du Mont Olympe. Mais je peux vous affirmer que les albums respectifs d'Andrea Orlando, Mater a Clivis Imperat et Le Vele di Oniride méritaient presque autant cette première place. C'est vous dire la qualité de ce millésime 2023. 
Voici maintenant la liste détaillée de cette sélection. En cliquant sur le nom de chaque album vous accéderez directement à la chronique. 

MMXXIII Che bellissimo anno per il progressive rock italiano! È tanto inaspettato quanto magnifico. Perché 2023 resterà incontestabilmente grande con rivelazioni (Tritop, Le Vele di Oniride), conferme eclatanti (Andrea Orlando, Homunculus Res, I Viaggi di Madeleine, Mater a Clivis Imperat, Sfaratthons), valori sicuri in piena forma (Antilabé, Il Bacio della Medusa, Sophya Baccini'Aradia, Luca Scherani, Il Cerchio d'Oro, logos) e anche il ritorno di antichi nomi mitici (Franco Mussida, Le Orme).
Quest'anno 2023 è stato prolifico anche dalla quantità, quasi non una settimana senza ricevere una novità RPI. Ho provato a presentarvene un massimo scartando solo ciò che aveva realmente poco o nessun interesse o che non era prog o prog friendly. Quindi, anno eccezionale, selezione eccezionale. Invece delle 9 o 12 scelte abituali, vi propongo di scoprire (o riscoprire per i più assidui di voi) non meno di 16 album (un record!). Ancora una volta, non c'è classifica perché è semplicemente impossibile. Ma come è consuetudine qui, un album ottiene la distinzione suprema, e per il 2023 è incontestabilmente Il Segno del Comando con Il Domenicano Bianco che sale in cima al Monte Olimpo. Ma posso dirvi che i rispettivi album di Andrea Orlando, Mater a Clivis Imperat e Le Vele di Oniride meritavano quasi lo stesso primo posto. Questo vi dice la qualità di questo anno 2023.
Ecco ora l'elenco dettagliato di questa selezione. Cliccando sul nome di ogni album accederete direttamente alla cronaca.

Il Segno del Comando : Il Domenicano Bianco
 
Andrea Orlando : La Scienza delle Stagioni
Mater a Clivis Imperat : Carmina Occulta
Le Vele di Oniride : La Quadratura del Cerchio
 
Il Cerchio d'oro : Pangea e le tre lune
Sfaratthons : Odi e Amo
Luca Scherani : Everything's changing
Il Bacio della Medusa : Imilla
LogoS : Bokeh
I Viaggi di Madeleine : Tra Luce e Ombra
Antilabé : Animi Motus
Sophya Baccini' Aradia : Runnin' with the Wolves
 


jeudi 5 octobre 2023

Sfaratthons : Odi et amo (trad. it)


Quattro anni dopo l'album Appunti di Viaggio, il gruppo sinfonico italiano Sfaratthons pubblica il suo nuovo album, il terzo, in gran parte concepito durante la recente pandemia, Odi e Amo (questo è il suo nome) comprende sette nuovi brani tra cui cinque mini-suite di oltre otto minuti, secondo la tradizione di un certo rock progressivo e il risultato è all'altezza delle ambizioni dei suoi membri.
L'album inizia con lo squisito brano strumentale omonimo con un'atmosfera celestiale e delicata: una trama intrecciata da un pianoforte, un Mellotron e persino un Moog con il flauto rotante dell'ospite, l'inglese Geoff Warren, già presente negli altri due album e che aveva accompagnato la band sul palco del teatro Ariston a Sanremo nel 2020. Per darvi un'idea, Geoff Warren è un amico di John Marshall e Roy Babbington tra gli altri. Con "Odi e Amo" non si può sognare un inizio migliore per entrare nell'atmosfera.
"La donna Amata" conferma che c'è una sonorità propria di questo album che si immerge lontano nella storia del rock progressivo italiano. Pensate a Errata Corrige, Alusa Fallax, Murple, Delirium, Quella Vecchia Locanda e altri. La lunga introduzione è al tempo stesso evocativa di un passato nostalgico e generatrice di piacevoli sensazioni. Questa musica è amichevole e perfettamente pacifica. Il canto evoca un po' la band italiana Eneide. Il tono su "Maddalena" si fa più cupo. Si capisce che la donna evocata qui ha sofferto durante la sua vita. Il flauto viene a portare una luce salutare e gli altri strumenti si mettono in sintonia mentre un organo liturgico viene a scurire di nuovo il cielo. Questa sequenza di quasi nove minuti è davvero molto bella.
Non c'è bisogno di molte spiegazioni per capire che "Saffo" è dedicata alla poetessa. L'introduzione vede la melodia che cerca di farsi strada tra le percussioni dissonanti. Il canto è qui sussurrato. Il sassofono di Sabatino Matteucci illumina più volte il brano emanando molta malinconia. Il ponte centrale, chiaramente sinfonico, è un grande successo. La seconda parte della traccia è molto più potente e diventa davvero coinvolgente all'ultimo minuto.
Il titolo "Zarina" ha la particolarità di essere stato composto dal flautista Geoff Warren. Il tono generale rimane lo stesso, molto classico e irrefrenabilmente malinconico. Si tratta di una vera e propria canzone con testi scritti da Pietro Lugli. Artisti quali Jumbo e Alvaro Fella non sono lontani. La parte centrale vi confermerà questa impressione. È espressivo, è vivo, è italiano!
Il gruppo riferisce che "Ti dono una canzone" è stato composto a distanza durante questo sfortunato periodo di pandemia. La canzone ringrazia i caregivers e si sente molto rispetto e affetto nel tono.
L'ultima traccia dell'album è una reinterpretazione libera del tema ricorrente della canzone. Le improvvisazioni suonate con il flauto, le voci lontane, i gocciolamenti di note filtrate da diversi effetti (eco, Flanger, delay) lo rendono un momento libero vicino a una forma d'avanguardia innocua.
Non ho alcun dubbio ad affermare che questo album, dal quale traspare una grande serenità, è buono quanto i due precedenti. con qualcosa in più, probabilmente qui il flauto di Geoff Warren diventa onnipresente e imperioso. Vi avverto: ascoltando questo disco, accettate di fare un salto all'indietro; a me ha fatto molto bene !

Il gruppo Giovanni Di Nunzio (chant lead, guitares), Cecilio Luciano (batterie), Luca Di Nunzio (claviers, guitares, chant), Giovanni Casciato (guitares), Mario Di Nunzio (basse)

Ospiti : Geoff Warren (flûte)

Tracklist :

1. Odi et Amo
2. La donna Amata
3. Maddalena
4. Saffo
5. Zarina
6. Ti dono una Canzone
7. Odi et Amo (Closing session)



Sfaratthons : Odi et amo


Quatre ans après l’album Appunti di viaggio, le vieux groupe italien de prog symphonique Sfaratthons, ressuscité depuis maintenant douze ans,  publie son nouvel effort, le troisième, en grande partie conçu pendant la récente pandémie, donc en 2020 avec une période d'enregistrement qui s'est prolongée jusqu'en 2022. D'où sa sortie uniquement maintenant. Odi et amo (c'est son nom) comprend sept nouveaux morceaux dont cinq mini-suites de plus de huit minutes, cédant ainsi à la tradition d'un certain rock progressif qui revendique des développements à rallonge pour se distinguer. Des fois l'effort est vain et parfois çà fonctionne. Avec Sfaratthons le résultat est à la hauteur des ambitions de ses membres.
L’album démarre avec l'exquis instrumental éponyme duquel se dégage une atmosphère céleste et délicate  portée par une trame tissée par un piano, un Mellotron et même un Moog avec déjà la flûte virevoltante de l'invité de choix de cet album, l'anglais Geoff Warren déjà présent sur les deux autres albums et qui avait accompagné le groupe sur la scène du théâtre Ariston à Sanremo en 2020. Pour vous donner une idée, Geoff Warren est un compère hanituel de John Marshall et Roy Babbington entre autres. Avec "Odi et amo", on ne peut pas rêver de meilleur opener pour se mettre dans l'ambiance.
"La donna Amata" confirme qu'il y a bien une sonorité propre à cet album qui plonge loin dans l'histoire du rock progressif italien. Celui qui s’accommodait sans problème des citations classiques liées à un langage pop mâtiné de jazz. Vous pensez à Errata Corrige, Alusa Fallax, Murple, Delirium, Quella Vecchia Locanda et autres. Moi aussi ! La longue introduction est à la fois évocatrice d'un passé nostalgique et génératrice de sensations agréables. Cette musique est amicale et parfaitement pacifique. Le chant évoque un peu Eneide en moins rugueux heureusement. Le ton sur "Maddalena" est plus grave et le climat est nettement dépressif. On comprend que la femme évoquée ici a souffert durant sa vie. Heureusement la flûte vient apporter l'éclaircie salutaire et les autres instrument se mettent au diapason le temps qu'un orgue liturgique vienne à nouveau assombrir le ciel. Cette séquence de presque neuf minutes est vraiment très belle.
Pas besoin de beaucoup d’explications pour comprendre que "Saffo" est dédiée à la poétesse hellène. L'introduction est torturée et la mélodie a du mal à se frayer un chemin au milieu de percussions dissonantes. Le chant est ici susurré plus que réellement affirmé. Le saxophone de Sabatino Matteucci illumine à plusieurs reprises le morceau duquel émane une grande tristesse et beaucoup de mélancolie. Le pont central, clairement symphonique, est une grande réussite. La deuxième partie de la piste est beaucoup plus puissante et devient réellement prenante sur la dernière minute. 
Le titre "Zarina" a la particularité d'avoir été composé par le flûtiste Geoff Warren. Le ton général reste le même, très classique et irrépressiblement mélancolique. Il s'agit d'une vraie chanson avec des paroles écrites par Pietro Lugli. Jumbo et Alvaro Fella ne sont pas loin. La partie centrale vous confirmera d'ailleurs cette impression. C'est expressif, c'est vivant, c'est italien !
Le groupe indique que "Ti dono una Canzone" a été composé à distance pendant cette malheureuse période de pandémie. La chanson remercie les soignants et on sent beaucoup de respect et d'affection dans le ton. 
La dernière piste de l’album est une réinterprétation libre du thème récurrent de la chanson-titre. Les improvisations jouées à la flûte, les voix lointaines, les ruissellements de notes filtrées par différents effets (écho, flanger, delay) en font un moment free proche d'une forme d'avant-garde inoffensive. 

Je n'ai pas beaucoup de doute à affirmer que cet album, duquel il se dégage une grande sérénité, est aussi bon que ses deux prédécesseurs. avec un truc en plus, probablement ici la flûte de Geoff Warren à la fois omniprésente et impériale. Je vous préviens également : en écoutant ce disque, vous acceptez d'intégrer un processus régressif. Moi, honnêtement çà m'a plutôt fait du bien. 

 Le groupe :  Giovanni Di Nunzio (chant lead, guitares), Cecilio Luciano (batterie), Luca Di Nunzio (claviers, guitares, chant), Giovanni Casciato (guitares), Mario Di Nunzio (basse)

Invité : Geoff Warren (flûte)

 La tracklist :

1. Odi et Amo
2. La donna Amata
3. Maddalena
4. Saffo
5. Zarina
6. Ti dono una Canzone
7. Odi et Amo (Closing session)



mardi 29 octobre 2019

Sfaratthons : Appunti di Viaggio

Je viens de m'enfiler plusieurs nouveautés, en prog italien, qui m'ont bien gonflé (Wish) voire horripilé (Caravaggio), heureusement je sauve ma soirée avec cet album sorti en août de cette année.Tout n'est pas d'un intérêt égal  avec notamment un chant rugueux assez spécial (auquel on finit pourtant par s'habituer) mais voici quelques uns des morceaux que j'ai vraiment bien aimé :

"Appunti" di Viaggio"
https://www.youtube.com/watch?v=76Ev6e_o0zE&fbclid=IwAR1joQjVakmles9PaJKYiukqARylxH9NjQwcFOCx4Cqc8LBKGqXamCHNmAc

"Vela"
 https://www.youtube.com/watch?v=CRPu_G3fnVs

"Cielo nero"
 https://www.youtube.com/watch?v=4f4CaLP4hIQ

"Your war, our war"
https://www.youtube.com/watch?v=abjLWSnXWKU
 
"Ne journe, N'Anne"
 https://www.youtube.com/watch?v=ybr1Jwd0S_o


La tracklist complète :
1. Appunti di Viaggio
2. Vela
3. Cielo Nero
4. Notte
5. Your War, Our War
6. Ne Journe, N'Anne
7. With All the Strength of My Voice
8. Vaije
9. Trust

Le groupe : Giovanni Di Nunzio (chant, guitare, saxo), Cecilio Luciano (batterie), Luca Di Nunzio (guitare, chant), Giovanni Casciato (basse, guitares), Mario Di Nunzio (basse) avec la participation de Geoff Warren à la flûte.
Cet album auto-produit n'est écoutable, à ma connaissance, qu'en streaming mp3.