mardi 29 octobre 2019

Sfaratthons : Appunti di Viaggio

Je viens de m'enfiler plusieurs nouveautés, en prog italien, qui m'ont bien gonflé (Wish) voire horripilé (Caravaggio), heureusement je sauve ma soirée avec cet album sorti en août de cette année.Tout n'est pas d'un intérêt égal  avec notamment un chant rugueux assez spécial (auquel on finit pourtant par s'habituer) mais voici quelques uns des morceaux que j'ai vraiment bien aimé :

"Appunti" di Viaggio"
https://www.youtube.com/watch?v=76Ev6e_o0zE&fbclid=IwAR1joQjVakmles9PaJKYiukqARylxH9NjQwcFOCx4Cqc8LBKGqXamCHNmAc

"Vela"
 https://www.youtube.com/watch?v=CRPu_G3fnVs

"Cielo nero"
 https://www.youtube.com/watch?v=4f4CaLP4hIQ

"Your war, our war"
https://www.youtube.com/watch?v=abjLWSnXWKU
 
"Ne journe, N'Anne"
 https://www.youtube.com/watch?v=ybr1Jwd0S_o


La tracklist complète :
1. Appunti di Viaggio
2. Vela
3. Cielo Nero
4. Notte
5. Your War, Our War
6. Ne Journe, N'Anne
7. With All the Strength of My Voice
8. Vaije
9. Trust

Le groupe : Giovanni Di Nunzio (chant, guitare, saxo), Cecilio Luciano (batterie), Luca Di Nunzio (guitare, chant), Giovanni Casciato (basse, guitares), Mario Di Nunzio (basse) avec la participation de Geoff Warren à la flûte.
Cet album auto-produit n'est écoutable, à ma connaissance, qu'en streaming mp3.

samedi 26 octobre 2019

Métronhomme : l'intervista in italiano (domane in inglese)

Hello guys, first of all can you introduce the band and its members ?
Signore e Signori, abbiamo il piacere di presentarvi: Marco Poloni alle chitarre elettrica ed acustica; Andrea Lazzaro Ghezzi alla batteria; Mirko Galli al basso; Tommaso Lambertucci al pianoforte e tastiere; e Paolo Scapellato che ha collaborato suonando le tastiere in alcune tracce.

Can you give more precisions about the name of the band, very weird for us in France. Because we have a word “métronome” which is a beat tool (metronomo). And another word for human “homme” (uomo). !
In effetti il nostro nome  rappresenta proprio un gioco di parole  in lingua francese, ottenuto mixando insieme “Métronome”, strumento che serve a  misurare il ritmo e le misure musicali, con l’idea dell’essere umano “homme”. Ma questo è solo uno dei possibili significati: il più immediato. L’idea ci venne nel 2003, alla nascita del nostro progetto. Al tempo eravamo l’unico gruppo ad approcciare il genere “Prog” nella nostra città, Macerata, e ci è piaciuto scherzare sulla necessaria precisione richiesta per suonare questo genere di musica.

Your present record is called “Métronhomme - 4” (2019). What was the three works before ? Is it possible to find it and buy it ?
I nostri precedenti tre lavori sono state delle performance teatrali: esperimenti sulle relazioni tra musica e danza (L’Ultimo canto di Orfeo)e tra musica e recitazione (Neve e Bar Panopcticon), rappresentati dal vivo  utilizzando videoproiezioni e parti recitate come componenti fondamentali degli spettacoli e, quindi, impossibili da rappresentare con l’uso del solo formato audio. Abbiamo realizzato un CD della parte musicale del  nostro primo spettacolo: L’Ultimo canto di Orfeo. Questo CD è divenuto raro, e di recente lo abbiamo trovato in vendita in internet, ad un prezzo... “da  collezionisti”!!!


“Métronhomme - 4” is only available in streaming (so dematerialized music) or in a physical size which is a LP (only 250 copies have been printed). Why this choice (and not a CD support for example more easy to produce and to sell) ?
Pensiamo che attualmente la musica venga fruita principalmente in due modi: per l’ascolto casuale, immediato, e in questo caso lo streaming è l’ideale; o per l’ascolto più attento e consapevole, per mezzo di buoni impianti hi-fi. In questo caso il formato in vinile 33 giri trova il suo contesto ideale.
“Metronhomme – 4” è liberamente ascoltabile e scaricabile sulle piattaforme Youtube e Soundcloud (presto ci attiveremo anche su Spotify): più immediate da condividere rispetto al CD. Lo streaming è anche il supporto che utilizziamo come “biglietto da visita” per coloro che organizzano concerti. Invece, il nostro vinile 33giri 180gr, è destinato a chi desidera un ascolto più attento alla “vecchia maniera”.
Inoltre per noi è un “feticcio”, e la sua realizzazione (abbiamo curato personalmente la registrazione e  il mixaggio grazie a Tommaso, il tastierista, che è ingegnere del suono) è stata un lavoro impegnativo che ci ha dato molta soddisfazione.

Well now some questions about your music. How do you define it ?

Musica libera. La componente che può essere definita prog è solo la punta dell’iceberg.

Why only instrumental parts and not vocals ?
Perché ci piacciono le sfide e perché ci è piaciuto dare alla nostra musica una dimensione differente dalla “canzone”. Fino ad ora non abbiamo reputato la voce come necessaria, anche se per il prossimo lavoro stiamo valutando, per la prima volta in 16 anni (!), di introdurla come quinto strumento.

“Métronhomme - 4” is speechless music and we have only the titles of the tracks to try to understand what was in your mind when you’ve composed these pieces. So give me more informations about the titles often very enigmatics (“blow up automatic chiodi”, “r.i.p. brian diy – get ride of the bishop”, “ortega”, “hapax” and “uccideresti l’uomo grasso ?” !).
Purtroppo non è possible! Il gioco che proponiamo a coloro che ascoltano la nostra musica è proprio quello di non dare loro punti di riferimento, di non vincolarli: i titoli possono più o meno stuzzicare la fantasia degli ascoltatori, ma tutto dipende dalla loro personale creatività.
Ad ogni modo, i titoli delle tracce nascono da giochi di parole. Fanno riferimento a episodi successi nei tanti momenti vissuti in sala prove mentre nascevano i brani: qualcosa di strano che abbiamo visto, un episodio che ci ha fatto sorridere, o magari qualcosa di serio su cui abbiamo concentrato la nostra attenzione…

Do you feel akin to a musical current ? Which are the bands or the artists who inspire you ?
For my part, I find classical influences in your music and I think many of you have an academic musical training.
Proveniamo da backround musicali differenti. Sicuramente condividiamo l’affinità rispetto ad un “certo” genere di prog (per esempio quello dei King Crimson, dei primi Genesis, dei Pink Floyd…), ma ognuno di noi ascolta cose differenti, dalla passione per il jazz del batterista a quella per la musica elettronica del tastierista. Questa eterogeneità aiuta la nostra creatività e ci lascia più liberi.
Tommaso è il solo di noi ad aver frequentato il Conservatorio; ciascuno degli altri ha studiato il proprio strumento con insegnanti privati.

Are you somewhere in the prog music ?
Certamente: nel lato oscuro!!!!

You know the listening of your album is a very special experience. You have the great ability to take the listener gradually into your world until he is completely immersed in it. Some tunes develop a very special atmosphere like “chiuso per gatti” (with the double bass, I feel the steps of the cat !) or the second part of “”blow up automatic chiodi” and still the dreamy “hapax”. There are also a lot of strong tracks like the powerful opener “i treni di gabo”, but also “ortega” (with great keyboards scores) and  “Acrobazie” which is absolutly a highlight.
Grazie!!! Siamo molto felici quando la nostra musica “non proprio convenzionale” viene apprezzata!!!
Hai centrato il punto! La nostra idea è proprio quella: che l’ascoltatore possa immergersi nella nostra musica, lasciandolo libero di crearsi il proprio "viaggio" personale.
Per quanto riguarda la composizione, in questo album abbiamo proceduto sviluppando ogni idea cercandone il massimo punto di evoluzione, sforzandoci di scoprire ed incoraggiare il potenziale intrinseco di ognuna di esse.
Un aneddoto: il riff iniziale di “Acrobazie” è nato per prendere in giro i nostri vicini di sala-prove e suonare a volume così alto da impedirgli di suonare!

Métronhomme is also a live band. You play on stage only around Macerata or also in another places ?
Dato il genere che abbiamo scelto di suonare, abbiamo subito pensato che il teatro fosse uno spazio adatto, quindi abbiamo suonato in molti teatri della nostra Regione (Marche) e talvolta fuori da questa zona.

What are your next projects ?
Stiamo facendo brainstorming per un nuovo progetto che probabilmente ci vedrà alle prese con uno o più dipinti e con ... una voce!

Well imagine I am the genie in a lamp (imagine only !), what wishes you ask me to grant ?
Che il pubblico italiano torni a frequentare i posti nei quali la musica viene suonata e vissuta dal vivo, invece di rimanere a casa ascoltandola da format televisivi di bassa qualità.
...E la promozione e lo sviluppo in Italia di molteplici strutture destinate al prog, per incrementarne la visibilità e la diffusione al fine di migliorare la qualità della musica.

jeudi 24 octobre 2019

Métronhomme : l'album (Métronhomme - 4) et l'interview !


Métronhomme, voilà un groupe tombé de nulle part qui arrive avec un album au contenu bien étrange. D’ailleurs tout est étrange avec cette formation : le nom du groupe, les titres des morceaux, la musique elle-même. Les membres de Métronhomme vont donc nous expliquer tout çà (et un peu plus encore) au travers d ‘un échange très cool.




Salut les gars, tout d'abord pouvez-vous nous dire qui vous êtes.
Hello, mesdames et messieurs, nous sommes heureux de nous présenter : Marco Poloni aux guitares acoustiques et électriques, Andrea Lazzaro à la batterie, Mirko Galli à la basse, Tommaso Lambertucci au piano et aux claviers, et enfin Paolo Scapellato qui jouent des claviers sur plusieurs morceaux.

Pouvez-vous nous donner des précisions sur le nom du groupe qui paraît très bizarre pour nous en France. Il sonne comme une combinaison entre deux mots que nous connaissons bien en français : "métronome" et "homme".
Oui tu as raison. En fait le nom du groupe représente précisément un jeu de mots en langue française obtenu en mélangeant ensemble deux mots : "métronome" qui donne le sens du rythme et de la mesure avec "homme " qui donne la dimension humaine. Mais ce n'est qu'une des significations possibles, la plus évidente. L'idée nous est venue en 2003, au début de notre projet. A l'époque, nous étions la seule formation à faire du prog à Macerata (ville du groupe, NDT). Alors nous aimions bien plaisanter sur la précision indispensable pour jouer ce genre de musique.  

Votre album qui vient de sortir s'appelle Métronhomme - 4  (septembre 2019). J'en conclus qu'il y a eu trois autres œuvres avant. De quoi s'agissait-il ?  Est-il possible de les trouver encore et de les acheter ?
Nos trois précédents travaux ont été des performances théâtrales avec des expériences sur les connexions entre la musique et la danse (L'ultimo canto di Orfeo), entre la musique et le théâtre (Neve, Bar, Panopticon), avec des représentations live accompagnées de projections vidéos et de parties théâtrales interprétées directement sur scène, autant de composants fondamentaux de la performance globale qui fait que c'était quelque chose d'impossible à reproduire sur un format uniquement audio. Nous avons quand même fait un CD de la partie musicale de notre premier spectacle (L'ultimo canto di Orfeo). Ce CD est devenu rare, et nous l'avons trouvé, il y a peu, en vente sur internet, à un prix réservé aux collectionneurs !!!  

Metronhomme - 4 est seulement disponible en streaming payant (donc en musique dématérialisée) ou dans un format physique qui se trouve être un 33 tours vinyle édité à 250 exemplaires. Pourquoi ce choix et ne pas avoir décidé d'utiliser le support CD plus facile à produire et à vendre ?
Nous pensons que la musique est écoutée de deux manières aujourd'hui : soit de façon aléatoire et immédiate. Dans ce cas, le streaming est idéal pour çà. Soit dans l'optique d'une écoute plus attentive et consciente avec un bon équipement audio Hi-Fi (le support vinyle trouve ici toute sa signification).
Métronhomme - 4 est librement écoutable et téléchargeable sur les plateformes You Tube et Soundcloud (et bientôt aussi sur Spotify) plus facilement accessibles que sur CD. Le streaming est aussi le support que nous utilisons comme carte de visite pour démarcher les organisateurs de concerts et de festivals.  A côté de çà, notre vinyle est destiné à ceux qui désirent pouvoir écouter attentivement à l'ancienne ! Et puis pour nous, çà relève clairement du fétichisme. Pour la réalisation de la version vinyle, nous avons personnellement réalisé l'enregistrement et le mixage grâce à Tommaso, le clavier, qui est ingénieur du son. Cela a été un travail exigeant mais qui nous a donné beaucoup de satisfactions.

Comment définissez vous votre musique ?
C'est de la musique libre. La composante qui peut être qualifiée de "prog" est juste la partie émergée de l'iceberg.

Bon, vous êtes quand même quelque part dans l'univers de la musique progressive ?
Oui nous sommes du côté obscur !

Pourquoi faites vous de la musique uniquement instrumentale sans parties vocales ?
Parce que nous aimons les défis et que nous avons voulu donner une dimension particulière à notre travail, différente de la "chanson".  Jusqu'à présent, nous n'avons pas considéré la voix comme nécessaire même si nous envisageons pour notre prochain album de l'utiliser comme cinquième instrument, pour la première fois en seize ans !

Metronhomme - 4 est donc de la musique sans paroles et nous avons uniquement les titres des morceaux pour essayer de comprendre ce que vous aviez en tête quand vous avez composez ces pièces. Alors il faut nous donner plus d'informations sur ces titres qui sont souvent très énigmatiques, je cite :  “blow up automatic chiodi”, “r.i.p. brian diy – get ride of the bishop”, “ortega”, “hapax” et “uccideresti l’uomo grasso ?”
Nous sommes désolés mais ce n’est malheureusement pas possible ! Le jeu que nous proposons à ceux qui nous écoutent est justement de ne pas leur donner de repères et de ne pas les influencer.  Les titres peuvent plus ou moins aiguiser l’imagination de l’auditeur. Mais tout dépend vraiment de la créativité personnelle de chacun. Cependant nous pouvons dire que les titres ont pour origine des jeux de mots. Ils font référence à des moments particuliers que nous avons vécus  pendant que nous répétions nos morceaux, quelque chose d’étrange auquel nous avons assisté,  un épisode qui nous a fait sourire ou même quelque chose de sérieux sur lequel nous avons concentré notre attention.

Vous sentez vous proches d’un courant musical ? Quels sont les groupes ou les artistes qui vous inspirent ?
Nous venons de milieux différents. Nous partageons certainement une affinité pour un certain type de prog (par exemple celui de King Crimson, de Pink Floyd, des premiers Genesis) mais chacun d’entre nous écoute des choses très différentes. Cela va de la passion de notre batteur pour le jazz à celle de la musique électronique pour le claviériste. Cette hétérogénéité favorise notre créativité et nous permet d’être plus libres. Tommaso est le seul d’entre nous à avoir fréquenté le conservatoire. Les autres membres du groupe ont étudié leur propre instrument en prenant des cours privés. 

Vous savez, l’écoute de votre album est une expérience très particulière. Vous avez une grande capacité à emmener progressivement l’auditeur dans votre univers musical jusqu’à ce qu’il soit complètement immerger dedans. Sur certains morceaux vous développez une atmosphère très spéciale comme pour “chiuso per gatti” (avec le jeu de la contrebasse qui donne vraiment l’impression de ressentir les pas du chat !) ou la deuxième partie de  ”blow up automatic chiodi” et aussi du rêveur “hapax”. Il y a aussi des morceaux très forts comme le puissant opener “i treni di gabo” ou encore “ortega” (avec cette grande partition aux claviers) et enfin “Acrobazie” qui est vraiment pour moi le top de cet album.
Merci beaucoup Louis !!!  Nous sommes vraiment très heureux quand quelqu’un apprécie notre musique qui n’est pas « conventionnelle ». Tu as touché le point précis. Notre objectif exact est le suivant : que l’auditeur puisse s’immerger dans notre musique en le laissant libre de se créer son propre voyage personnel. Pour ce qui concerne la composition des morceaux, nous avons procéder en développant chaque idée en cherchant le point d’évolution maximum, en nous efforçant de découvrir et de favoriser le potentiel de chacune d’entre elles.
Une anecdote : le riff de départ de « Acrobazie » est né de notre envie de faire la pige à nos voisins de salle de répétitions, en faisant tellement de bruit qu’ils ne puissent plus jouer leur propre musique !

Métronhomme est aussi un groupe de scène. Vous jouez seulement autour de votre ville de  Macerata ou ailleurs ?
Étant donné le style de musique que nous avons choisi de jouer, nous avons tout de suite penser que les théâtres étaient des espaces appropriés. Nous avons donc joué dans de nombreux théâtres de notre région (les Marches) et parfois en dehors.

Quels sont vos prochains projets ?
Nous sommes en train de réfléchir à un nouveau projet qui nous verra probablement nous confronter à des tableaux de peinture et aussi, il y aura du chant !

Imaginez que je sois le génie de la lampe. Quels souhaits voudriez vous que je réalise pour vous ?
Que les italiens fréquentent à nouveaux les lieux où la musique est jouée et vécue en direct au lieu de rester à la maison pour regarder des programmes de mauvaise qualité à la télé.
Et aussi, faire en sorte qu’il y ait une vraie promotion et un vrai développement des structures dédiées au prog, pour en accroître la visibilité et la diffusion et ainsi améliorer la qualité de la musique. 

Pour écouter l'album en entier c'est là :

Autrement vous pouvez acheter leur album en allant sur leur page Facebook, merci pour eux !


 


mardi 22 octobre 2019

Michele Conta : Endless Nights

On avait plus beaucoup entendu parler de Michele Conta, l'ancien claviériste de la Locanda delle Fate, depuis la première dissolution du groupe en 1980. Et franchement, ce n'est pas sa contribution (piano) à l'album de rap de Dr Dree (Compton) ayant gagné le Grammy Award en 2015, qui avait réussi à m'épater,  plutôt même à me faire fuir. 
Mais voilà que tout à coup, alors que la Locanda delle Fate a tiré définitivement sa révérence, il y a déjà deux ans, Michele Conta refait surface, via un premier album solo, en revendiquant ouvertement une légitime filiation avec son groupe d'antan. Ce qui quelque part est bien normal quand on sait qu'il avait composé ou co-signé quatre des sept titres du merveilleux forse le lucciole non si amano più. Alors simple opportunisme de circonstance ou retour de nostalgie sur le tard ? Le juge de paix sera l'album lui-même et la musique qu'il contient. 
Inutile de faire durer le suspens, ce disque est beau, très beau même et dès les premières notes de piano distillées par Michele, la magie opère à nouveau. La manière de jouer de Michele est reconnaissable entre mille et l'on se rend compte soudainement qu'elle nous a beaucoup manquée pendant toutes ces années. Bien sûr, ce n'est pas exactement la Locanda mais le style est parfois proche. A cet égard l'opener "è nell'aria" donnerait presque envie de pleurer tant les accents de la Locanda sont présents à chaque coin de mesure avec toutefois une tonalité nettement plus moderne incarnée d'abord par Ermanno Brignolo, guitariste peu avare de riffs bien tranchants, mais aussi par la présence derrière les fûts d'un Gavin Harrison qu'on ne présente plus et qui délivre ici une prestation nickel en survolant son sujet comme d'habitude (écoutez ce qu'il fait sur "With you on the walk of my life"). Comment ce mec fait-il pour que chacun de ses coups de baguettes semble à la fois aussi anodin et pourtant indispensable au tout ? "Growin' up" devrait également combler les amoureux de la Locanda delle Fate malgré un chant en anglais auquel on s'habitue assez vite. A ce sujet, pour que notre bonheur soit complet, il manque bien sûr quelque chose, ou plutôt quelqu'un : Leonardo Sasso et sa voix caractéristique. On fera sans en pensant  quand même très fort à lui. Car "Growin' up" n'est ni plus ni moins que la reprise du titre "Crescendo" déjà entendu sur l'album de la Locanda sorti en 2012,  The Missing Fireflies
Quant à Michele Conta, il a réussi son coup en se rappelant, un peu tard il est vrai, au bon souvenir des vieux fans de prog italien. Si vous n'êtes pas encore convaincus, écoutez la sublime "notte infinita" à la charge émotionnelle puissante et irrésistible ainsi que "Fiori Nascosti", la superbe mini suite symphonique qui clôt l'album.
Toute l'année, tu écoutes des flopées de nouveautés en espérant tomber sur une perle mais le phénomène se fait rare, de plus en plus rare même ! Et puis, au moment où tu t'y attends le moins, le frisson arrive. Et là tu sais que ce que tu entends sort enfin du lot. "Endless nights" est mieux qu'une belle surprise, c'est un miracle !

Tracklist :

1.È nell'aria
2.With you on the walk of my life
3.Notte infinita
4.Growin' up
5.In riva al mondo
6.Fiori nascosti
 
Label : AMS 
Sortie : 25/10/2019


En écoute sur YT  "è nell'aria" :
https://www.youtube.com/watch?v=fphNq1DG9wY
et "notte infinita" ("endless nights" en english !)
https://www.youtube.com/watch?v=DWBR0B7J7tg

samedi 12 octobre 2019

Melting Clock : Destinazioni



Mise à jour du 13/10/2019 : çà se précise :
dès le 15 octobre le nouvel album, Destinazioni, pourra être acheté sur Itunes et Amazon Music en version numérique en attendant le format physique (chez Black Widow Records)

06/09/2019 : et où l'on reparle bientôt de Melting Clock et de son premier album Destinazioni qui doit sortir le 31 octobre chez Black Widow Records. En attendant, voilà le titre "Caleidoscopio" en écoute sur YT, çà promet du bon :
https://www.youtube.com/watch?v=h7m8aDGyCNg&feature=youtu.be&fbclid=IwAR3w45uksI2jtHc65bIcj8ppyO44sDEWEQntaXx1dVsiQtu0bw67auPcrgA









Gran Turismo Veloce : di Carne, di anima (2011)

Pour ceux qui croient encore que le prog italien c'est gentillet et mou du genou (si si il y en a, j'en ai rencontré !), je leur conseille de s'intéresser à cet album des biens nommés Gran Turismo Veloce. Certes ce rock progressif est symphonique et mélodique mais il est aussi résolument ancré dans son époque. Les puissantes accélérations pied au plancher et les décharges métalliques ne font pas peur aux équipiers de GTV. Voilà pourquoi ce disque dégage aussi bien, les italiens ayant trouvé l'équilibre parfait entre tradition et modernité. A l'évidence ces quatre toscans ont la classe et maîtrisent leur sujet en toute circonstance. Ils font également preuve d'un sens aigu du propos concis. Pas de longs développement inutiles ou de digressions bavardes, ils vont toujours à l'essentiel. A l'arrivée, on a un album ramassé, qui tient en trois quarts d'heure, avec des morceaux d'une durée de quatre à huit minutes. Du nerf et du muscle, pas un soupçon de gras.
Une fois encore, il faudrait s'arrêter longuement sur les performances vocales du chanteur, Claudio Filippeschi, mais c'est devenu tellement une habitude chez nos amis transalpins que c'est quasiment un lieu-commun de le souligner.  
Cela fait maintenant plusieurs années que j'attends un second miracle, il se pourrait que nous n'en soyons plus très loin. 

La set list : "Anec Retrorsum", "Sorgente Sonora", "Misera Venere", "Quantocamia", "L'artista", "L'estremo viaggiatore", "La paura", "Misera Venere" (reprise),  "L'indice e l'occhio"

Les musiciens : Claudio Filippeschi (chant, piano, claviers), Massimo Dolce (guitares, choeurs), Flavio Timpanaro (basse, choeurs), Stefano Magini (batterie) + Aldo Milani (flute)

Label : Lizard record (2011)

Un aperçu du savoir-faire de ces mecs avec d'abord l’impressionnant  instrumental "Quantocamia" https://www.youtube.com/watch?v=YLyaJvjn1QMù
et ensuite "l'estremo viaggiotore"pour entendre quand même la voix de Claudio Filippeschi
https://www.youtube.com/watch?v=N0g2P4-OnIU
De toute façon, il n' y a rien à jeter dans cet album.
Faites vous plaisir avec Gran Turismo Veloce, vous me ferez plaisir.

mercredi 9 octobre 2019

Runaway Totem : Multiversal Matter

Revoilà (déjà) Runaway Totem avec un nouvel album qui s’appellera Multiversal Matter. En avant-première, un premier titre ("Deorum Matter") joué en concert il y a déjà deux ans. Je vous laisse juge ! Pour ma part, j'ai connu ce groupe beaucoup plus aventureux. 

samedi 5 octobre 2019

Chiave di Volta : Rittrato Libero (2004)

Il y a des groupes, on se demande toujours pourquoi ils sont restés dans l'anonymat le plus total. On écoute l'album. Ce que l'on entend est vraiment bon, accroche même l'oreille. Il y a des idées, de l'originalité et une technique sans reproche. Pourtant, rien, nada, personne n'a entendu parlé de ce groupe.  Chiave di Volta fait parti de ces oubliés. Les florentins ont sorti en 2004 un seul et unique album qui est un modèle du genre. Pour se faire une idée de ce que le groupe propose, il suffit de jeter un coup d’œil à la set list des deux CD live auto-produits (en 2001) pour comprendre. Chiave di Volta y reprend du King Crimson (période Belew), du Yes, du Genesis, du Area et du Premiata Forneria Marconi. Et de fait Rittrato di Libero s'inspire de tout çà (peu de Genesis quand même, sauf le petit clin d’œil en forme de gimmick sur le dernier morceau) mais en ajoutant une touche bien personnelle qui passe beaucoup par la voix assez unique du chanteur (et flûtiste) Vieri Villi. Il flotte aussi en permanence une ambiance très jazzy mais un jazz cool, aéré qui s'insinue un peu partout sans jamais prendre le dessus. Pourquoi je pense souvent à Quella Vecchia Locanda en écoutant cet album ? Sans doute car il y a la même finesse, le même sens des détails et une réelle capacité à sortir de beaux phrasés bien sentis sans jamais bourriner, l'utilisation de l’électricité semblant même assez souvent superflue. Ne croyez surtout pas que c'est  pour autant simple et easy listening. Allez directement sur "Ritratto Libero" (le titre), vous comprendrez. Voilà du prog de haut vol qui ne cède jamais à la facilité et qui en plus est vraiment beau. 
Ecouter Chiave di Volta c'est comme manger une tournedos de bœuf parfaitement cuit : c'est à la fois tendre et fondant mais avec du caractère et de la tenue.      

La set list : "Il Viaggio", "OniricaMente", "Dietro le Mura", "Ritratto Libero", "Involuzioni Rapide", "Ballo al Molino".
Les musiciens : Vieri Villi (chant et flûte), Nicola Torpei (guitares), Gabriele Pasquali (claviers), Donato Masci (basse), Mattia Garofoli (batterie).
 Label : Lizard Records (2004)