Luca Zabbini è uno dei musicisti italiani più dotati della sua generazione. Da tempo (oltre quindici anni) lo ha ampiamente dimostrato con il suo gruppo Barock Project e ora da solista. La partecipazione alla PFM, per quanto gratificante, gli ha permesso soprattutto di aumentare il suo profilo collaborando con un gruppo di fama internazionale, perché per quanto riguarda il suo talento, il ragazzo aveva già dato prova di sé in precedenza. Va detto che da Misteriose voci del 2007 la discografia dei Barock Project, composta da sei album in studio, è impeccabile, con una preferenza, per quanto mi riguarda, per Coffee in Neuköllhn.
Time Voyager
Fin da "Carry on", i Barock Project fissano l'asticella con questo brano che mescola abilmente un ritornello medievale con un suono rock molto simile a quello del suo tempo, alla maniera di Ian Anderson, ma dove i Barock Project fanno subito la differenza è con questa dimensione sinfonica che porta il brano a vette insospettabili, per non parlare di un'incredibile sequenza strumentale che fa a pezzi tutto ciò che incontra sul suo cammino. L'ascoltatore è pronto per quello che verrà. E quello che segue è "Summer set you free", un rock FM ad alta quota che ti mette con le spalle al muro ed è un vero e proprio richiamo per la folla. Ma non aspettatevi un monolite in stile americano, perché i Barock Project sono sempre molto più sottili. L'atmosfera cambia con la più cupa e pesante "An ordinary day's odyssey", con i suoi due bellissimi passaggi malinconici, il primo guidato dal pianoforte, come dovrebbe essere, e il secondo orchestrato, che è l'outro. Con la sua perfezione formale, questo brano è una vera e propria lezione per tutti quei gruppi che da trent'anni si sono fatti strada in un bagno di neo prog senza trovare una via d'uscita (mi farò dei nuovi amici!).
Con "The lost ship tavern", il violino non c'è, ma restate sintonizzati perché ancora una volta le parti strumentali riservano delle belle sorprese. "Voyager" è uno dei due brani che abbiamo potuto ascoltare in anteprima. È piuttosto vicino nella forma a quello che Luca ha prodotto all'inizio di quest'anno con il suo album solista (Cinematic Stories). Ma con la voce e alcune parti più rock, il brano di otto minuti assume una dimensione completamente nuova. "Morning Train" è una canzone che scorre. Semplice all'apparenza, è in realtà sorprendentemente vivace, raggiungendo il suo apice con la lunga sequenza strumentale che rivela una delle evidenti influenze di Luca: il rock barocco dei Queen. Cosa dire della jazzata FM "Propaganda", con il sassofono in evidenza per l'occasione, se non che ancora una volta Luca Zabbini (ed Eric Ombelli, che ha co-scritto il brano) non fanno come tutti gli altri. Potrebbe suonare come molte band statunitensi, a partire dai Toto, ho scritto "potrebbe", ma no, questo è il Barock Project che si diverte a fare swing con un grande suono. "Shybuia 3 A.M." presenta per la prima volta nell'album la voce solista di Luca Zabbini. Il brano ricorda un po' l'assolo di Sting. "Lonely girl" è senza dubbio il brano meno memorabile dell'album, forse un po' troppo polivalente, ma è comunque piacevole da ascoltare, perché Luca riesce a evitare ogni sdolcinatezza, anche quando la canzone è piena di romanticismo. Luca ha insistito per eseguire lui stesso "Mediterraneo", e posso capire perché. C'è qualcosa di molto personale in questa canzone che, con un arrangiamento leggermente diverso, suonerebbe come... PFM. In ogni caso, consiglio l'ultima parte del brano perché è lì che la band fa la differenza e lascia tutti in sospeso. "Kyanite jewel" è una composizione del solo Ombelli (per la cronaca, Zabbini ha scritto tutte le altre musiche) e in effetti c'è una netta differenza di stile, con un accompagnamento di chitarra più folk, ma questo non toglie nulla all'album nel suo complesso, anzi, perché questo brano aggiunge un tono diverso, con l'aggiunta di un sorprendente passaggio di danza ellenica che vede protagonista il bouzouki.
L'atmosfera cambia drasticamente nella traccia finale, "Voyager's homecoming", che riporta l'ispirato e brillante rock barocco che è proprio della band, confermando che non stanno usurpando il loro nome. Va detto che per "Voyager's homecoming" la band ha tirato fuori tutte le carte in regola. Anche se il brano suona come prog metal, diventa presto chiaro che il pezzo sarà molto più approfondito e complesso di quanto non sembri, con diverse biforcazioni in stili diversi. In effetti, questo brano è incredibilmente ricco. Le idee contenute in questo brano basterebbero da sole a creare un intero album (mi vengono in mente alcuni nomi, ma non li svelo!). Luca Zabbini dimostra una vera e propria abilità nel mescolare generi musicali diversi con sconcertante facilità, per poi concludere con una pepita perfettamente omogenea. E qui lo dimostra ampiamente ancora una volta.
Come ho accennato all'inizio di questa recensione, i Barock Project hanno realizzato finora solo ottimi album, e ognuno può avere una preferenza per una registrazione o un'altra (Coffee in Neukölln per me), ma ciò che è certo è che con Time Voyager la band sta rasentando l'eccellenza, che posso riassumere nella seguente formula: "Time Voyager, Luca Zabbini & Barock Project at their best in 2024".
Band : Luca Zabbini, Eric Ombelli,
Marco Mazzuoccolo, Alex Mari, Francesco
Caliendo
Ospiti : Alessandro Bonetti, Manuel Caliumi
Tracklist :
1. Carry On 2. Summer Set You Free 3. An Ordinary Day's Odyssey 4. The Lost Ship Tavern 5. Voyager 6. Morning Train 7. Propaganda 8. Shibuya 3 A.M. 9. Lonely Girl 10. Mediterranean 11. Kyanite Jewel 12. Voyager's Homecoming
Time Voyager è stato pubblicato il 3 giugno 2024. Ecco alcuni link che potrebbero interessarvi: il sito web del Barock Project e la piattaforma CDCLICK per ordinare il CD.
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