mercredi 31 octobre 2018
news spécial halloween
Il n'y a pas de raisons, je me fais mon trip halloween aussi. Et pour l'occasion quelques news : çà va bouger bientôt du côté de FeM Prog Band et de Spettri avec un petit indice pour Spettri. Facile !
lundi 29 octobre 2018
Ellesmere : From sea and beyond + le 1er titre "Runaway"
From sea and beyond, le deuxième album de Ellesmere (Roberto Vitelli) est en route. Pour l'instant, nous avons la couverture de la pochette qui en jette pas mal dans le genre Heroic Fantasy.
Mise à jour du 6 novembre 2018 : J'ajoute le lien soundcloud qui permet d'écouter le premier titre "Runaway" avec, vous allez le constater dans les crédits, une belle brochette de musiciens invités (Robert Berry, Daniele Pomo, Trey Gunn). En tout cas, c'est effectivement très différent de l'album précédent, le très bucolique Les Châteaux de la Loire (titre en français, s'il vous plait !).
dimanche 28 octobre 2018
gioco dell'intervista : adesso in italiano !
Adesso in italiano sul mio blog con Phoenix Again, Il Bacio della Medusa, Not a Good Sign, Laviàntica, La Fabbrica dell' Assoluto.
Le regole del gioco : 10 domande, 5
risposte solamente !
Le domande :
Chi
siete ?
Perché state insieme ?
A quali influenze si rifà la vostra musica ?
Come definireste la vostra musica
Fate rock progressivo ?
Date la vostra definizione di rock progressivo
.
Qual è il vostro brano più progressivo e perché ?
Di quale brano o di quale album siete più orgogliosi e
perché ?
Se doveste invitare un musicista a suonare con voi,
chi sceglereste ?
Qual è il vostro prossimo progetto ?
Phoenix Again : gioco dell'intervista
Chi siete ?
Ciao a tutti! Siamo i Phoenix Again e la nostra
storia ha inizio parecchi anni fa. La band nasce nel 1981 dalle ceneri del
Gruppo Studio Alternativo (da qui il nome iniziale “Phoenix”), di cui facevano
parte i tre fratelli Claudio, Antonio e Sergio Lorandi, i quali, conosciuto il
batterista Silvano Silva, hanno dato il via a questa avventura. I Phoenix hanno
calcato i palchi della provincia di Brescia, nel nord Italia, per lunghi anni
ma, dopo numerosi cambi di formazione, nel 1998 la band si è sciolta senza
lasciare traccia di album registrati in studio. Il ritorno sulle scene avviene
dopo la triste scomparsa di Claudio Lorandi, portato via da un tumore nel 2007.
Può sembrare assurdo, ma questo tragico evento ha riunito i membri fondatori dei
Phoenix, Antonio, Sergio e Silvano, che, mossi dalla spinta di registrare i
brani composti nei decenni precedenti, hanno deciso di riportare in vita la
Fenice, aggiungendo al monicker antico anche la parola “Again”, quasi per
sottolineare il senso di continuità con il progetto precedente. E, insomma,
dopo più di dieci anni da quel triste 2007, siamo ancora qui, con alle spalle
tre dischi in studio (“ThreeFour”, “Look Out”, “Unexplored”) e due live doppi
(“Live in Flero” e “The Phoenix Flies Over The Netherlands – Live at ‘t Blok”).
E non ci sono solo i dischi. La “conduzione familiare” del gruppo si è sempre
più rafforzata dopo l’entrata fra le linee dei due figli di Antonio, Giorgio e
Marco Lorandi, e, con l’aggiunta di Andrea Piccinelli alle tastiere, si è
venuta a completare la line-up. L’entrata della gioventù è, in un certo senso,
la classica “ciliegina sulla torta”.
A quali influenze si rifà la vostra musica ?
L’influenza del rock e del pop-rock degli anni ’70
è chiaramente percepibile, più che nelle nostre composizioni, nella nostra
scelta di sonorità. Le chitarre che preferiscono un overdrive alla distorsione
ne sono un esempio, così come la scelta dei suoni di tastiera, che spesso si
rifanno al Mellotron, al Fender Rhodes o all’organo Hammond. Ma, se si
ascoltano attentamente le nostre composizioni, non possono restare nascoste le
matrici folk e fusion che ci animano. I gusti dei membri del gruppo sono
infatti variegati e abbracciano numerose sonorità: da McLaughlin e Cobham e la
loro Mahavishnu Orchestra al Mike Oldfield delle “lunghe composizioni”, dai
Genesis agli Inti Illimani, fino ad arrivare persino a Opeth e Iron Maiden!
Certo è che le sonorità più heavy sono quelle che sperimentiamo meno
all’interno delle nostre composizioni. Ovviamente non può mancare il
riferimento al Rock Progressivo di “casa nostra”: Le Orme, Banco del Mutuo
Soccorso e PFM sono dei capisaldi e dei punti di riferimento costanti.
Come definireste la vostra musica ?
Che domanda complicata ! Siamo abbastanza
convinti che le etichette vadano un po’ strette a ogni tipo di opera che si
propone come artistica, pertanto è davvero difficile dare una definizione della
nostra musica. Come abbiamo già affermato poco fa, la nostra musica prende
spunto da numerose e variegate esperienze musicali : dal prog
« classico » al folk, dal jazz rock all’hard rock, fino ad arrivare
persino alla musica classica. Facciamo fusion ? Facciamo Prog ? Beh, facciamo un mix
di tutti i generi che ci piacciono ma, nei nostri intenti, la matrice progressiva
(nel senso stretto del termine : « guardare avanti ») non manca
mai. Insomma, guardiamo avanti ma non
disprezziamo il passato : riproponiamo sonorità talvolta tipiche dei 70s,
talvolta più moderne. Insomma : facciamo semplicemente la musica che amiamo.
Qual è il vostro brano più progressivo e perché ?
Esordiamo affermando che non esiste un brano di
cui possiamo sentirci più o meno orgogliosi: ogni singola nota che si può
ascoltare nei nostri dischi è suonata con il cuore oltre che con le dita e con
il cervello. Però, è bene essere consapevoli di se stessi e noi ci rendiamo
conto di essere un po’ un unicum all’interno del panorama progressive perché
spesso deragliamo su binari lontani da quelli del progressive propriamente
detto. Se però tra tutti i nostri brani dovessimo scegliere quello che più di
tutti riassume la nostra idea di prog, punteremmo il dito su “Adso Da Melk”,
opening track del secondo album “Look Out”. Questo perché ci abbiamo messo
dentro di tutto: il coro classico dell’apertura, l’arpeggio di chitarra che ben
si sposa con il riff iniziale, l’esplosione elettrica nel primo sviluppo, la
sezione fusion e jazz-rock centrale che sfocia in un momento di sospensione in
cui chitarra e basso fraseggiano tra loro. Lo sviluppo del brano è a cornice,
così come accade, per esempio, anche in “The Bridge of Geese”, pertanto il riff
introdotto inizialmente su un tappeto di tastiere calmo e placido ritorna a
imporsi, possente, nel gran finale sinfonico, che è davvero una goduria suonare
dal vivo!
Qual è il vostro prossimo
progetto ?
Suonare e
registrare. Registrare e suonare.
Questo è e sarà sempre il nostro mantra, almeno finché potremo trarre soddisfazione dalla musica. Il 2018 si apre con il ritorno all’estero (al Parkvilla Theater di Alphen aan den Rijn, Olanda, il 13 aprile) ma sono in programma anche altre date che comunicheremo nei prossimi mesi. Speriamo anche di poter riproporre anche durante quest’anno l’evento che ci ha visti accompagnare un live painting dell’amico pittore Mitsuyasu Hatakeda: è stato uno spettacolo davvero suggestivo.
Inoltre, siamo già in studio per registrare il nostro quarto album. Abbiamo già raccolto parecchie idee e abbiamo già lavorato sulla stesura di alcuni brani. Non possiamo ancora anticipare nulla riguardo alla data di release: speriamo di riuscire a completare tutto entro l’autunno del prossimo anno.
Questo è e sarà sempre il nostro mantra, almeno finché potremo trarre soddisfazione dalla musica. Il 2018 si apre con il ritorno all’estero (al Parkvilla Theater di Alphen aan den Rijn, Olanda, il 13 aprile) ma sono in programma anche altre date che comunicheremo nei prossimi mesi. Speriamo anche di poter riproporre anche durante quest’anno l’evento che ci ha visti accompagnare un live painting dell’amico pittore Mitsuyasu Hatakeda: è stato uno spettacolo davvero suggestivo.
Inoltre, siamo già in studio per registrare il nostro quarto album. Abbiamo già raccolto parecchie idee e abbiamo già lavorato sulla stesura di alcuni brani. Non possiamo ancora anticipare nulla riguardo alla data di release: speriamo di riuscire a completare tutto entro l’autunno del prossimo anno.
Not a Good Sign : gioco dell'intervista
A quali influenze si rifà la
vostra musica ?
Il prog 70s ha un deciso ascendente sulla nostra musica, ma le
inclinazioni personali dei musicisti
coinvolti sono piuttosto vaste, e la musica che facciamo ne riflette le
influenze su diversi livelli. Musica da camera, fusion, funk, post rock, musica
orchestrale, colonne sonore, dark o r.i.o. hanno influenzato il nostro modo di
comporre/arrangiare la musica, in qualche modo.
Come
definireste la vostra musica
La nostra musica prova
a descrivere cosa accade nella testa delle persone quando affrontano la realtà,
o la misurano sui propri desideri, o veri sentimenti. Non è musica di evasione,
che fugge dalla realtà, anzi al contrario: è una finestra sul quotidiano per
come lo percepiamo noi attualmente, ha un forte ancoraggio negli sforzi
quotidiani dell'essere umano.
Di quale brano o di quale album siete più orgogliosi e
perché
Come sempre accade coi musicisti, l'ultimo album è sempre il migliore. Nel nostro caso si tratta di
'Icebound', il nostro terzo album. La ragione di questo ci è piuttosto chiara:
finirlo è stato fondamentalmente un
lavoro in salita. E questa sensazione di sforzo si riflette bene nelle
atmosfere del disco, che pare davvero come uno sforzo collettivo della band per
superare le difficoltà e raggiungere il bersaglio. Alla fine, ce l'abbiamo
fatta. Bella.
Se doveste invitare un musicista a suonare con voi, chi
sceglereste ?
Sicuramente sarebbe David Jackson dei VDGG. Oh aspetta...l'abbiamo appena fatto! David ha suonato
sul nostro ultimo album, nel brano 'Trapped In', un lungo brano che parla della
cosiddetta 'sindrome locked-in'. Il suo contributo è stato davvero eccezionale,
e diversi ci hanno fatto notare un deciso sapore vandergraffiano in questo
brano. Chissà come mai.
Qual è
il vostro prossimo progetto ?
Ne abbiamo parecchi. Verosimilmente, il prossimo sarà registrare alcuni
nuovi brani, e qualche vecchio brano riarrangiato per l'occasione, con la
formula 'live in studio', e farci dei video. Vorremmo allaragre la lineup della
band per questa occasione. Abbiamo un sacco di idee, ma cronica mancanza di
fondi per realizzarle. Quindi...comprate il nostro album, ci aiuterete a
crescere come band !
Laviàntica : gioco dell'intervista
Chi siete ?
Il nucleo della band è costituito da 4 amici (Luciano, Paolo P., Paolo M. e Marco), cresciuti nello stesso quartiere di Roma, che fin dagli anni ‘80, durante l’adolescenza, hanno condiviso la passione per la musica. Daniele e Roberto sono invece delle acquisizioni relativamente recenti, che con la loro professionalità ed esperienza valorizzano e completano la formazione attuale.
Perché state insieme ?
L’elemento di coesione è principalmente l’amicizia che ci lega fin dall’infanzia.
Il fatto di essere insieme, ci permette sia di crescere individualmente che di sfruttare la sinergia tra di noi, cosa che si riflette nella creazione di composizioni di qualità più elevata rispetto a quelle che potrebbero scaturire dai singoli.
A quali influenze si rifà la vostra musica ?
La nostra musica riflette chiaramente il background di ognuno dei componenti, si va quindi dai Genesis, PFM, Banco e Gentle Giant ai Beatles, Deep Purple, fino a Bowie e recentemente Steven Wilson.
Come definireste la vostra musica ? Fate rock progressivo ?
Quando abbiamo iniziato a comporre non avevamo in mente un genere specifico, semplicemente è venuta fuori la somma delle singole influenze.
Dopo aver pubblicato il primo album, "Clessidra", siamo stati etichettati in vari modi, come crossover-prog, prog tendente al pop ecc…
Con il nuovo album, "The Experience", abbiamo virato più decisamente verso un rock progressivo più sinfonico, anche grazie all’inserimento di flauto traverso e minimoog.
Qual è il vostro brano più progressivo e perché ?
L’ultimo album, "The Experience", è tutto decisamente progressive.
Dovendo comunque scegliere ce ne sono almeno due, "Laviàntica" dal primo album (che non a caso dà anche il nome al gruppo) e "The Journey" dall’ultimo lavoro, che sono entrambi delle minisuite strumentali, con molti cambi di atmosfera, ritmi e di tempo.
La Fabbrica dell' Assoluto : gioco dell'intervista
Chi siete ?
Noi siamo la fabbrica dell'
assoluto, una band nata nel quartiere Tuscolano di Roma dalla voglia di tutti
noi di esprimere la nostra musica e le nostre idee insieme. Abbiamo scelto
questo nome poichè il termine "fabbrica" rappresenta un luogo della
nostra epoca e il termine "assoluto" in quanto è ciò che noi
"fabbricanti" proviamo a creare, la Musica.
Perché state insieme ?
La storia dell unione della band è iniziata
molti anni fa, infatti Marco Piloni (Basso), Daniele Sopranzi (Guitar) e
Michele Ricciardi (Batteria) sono cresciuti insieme ed hanno iniziato a suonare
fin da piccoli. A loro si sono aggiunti poi Daniele Fuligni (Tastiere) e
Claudio Cassio (Voce) che sono andati a completare la formazione della band.
Oggi siamo insieme perchè nel tempo è cresciuta in noi una forte amicizia e
questo per noi rappresenta la prima essenza per poterci raccontarci attraverso
la musica.
A quali influenze si rifà la
vostra musica ?
La particolarità della Fabbrica dell' Assoluto è che
ognuno di noi ha portato le proprie influenze all'interno del sound della band,
quindi ricerchiamo le sonorità a 360°. Ovviamente una radice musicale che ci
accomuna è quella del progressive-rock sia italiano (Banco del Mutuo Soccorso,
Rovescio della Medaglia, Pfm, ecc ) e sia straniero (King Crimson, Pink Floyd,
Yes, Opeth ecc ). Altre influenze che compongono la nostra musica sono in parte
anche il Jazz, Hard Rock e Metal.
Qual è il vostro brano più progressivo e perché ?
Secondo noi il pezzo che più rappresenta il
progressive-rock è "Processo di Omologazione", una suite inserita
all'interno del nostro album "1984: L'ultimo uomo d'Europa", in
quanto le musiche raccontano e si trasformano inseguendo le emozioni del
protagonista che si susseguono attraverso un evoluzione musicale
"progressiva". E' difficile spiegarlo, possiamo dirvi però di
ascoltarlo per capire perchè per noi rappresenta il momento più progressive
dell'intero disco.
Qual è il vostro prossimo progetto ?
Stiamo lavorando alla realizzazione del nuovo album portando con noi
qualcosa del nostro primo album per quanto riguarda le tematiche, ma non
vogliamo dire troppo in questo momento, questo per noi è il momento della
realizzazione del nuovo album e ci teniamo a non deludere i nostri fans.
Abbiamo però presentato, sia al Fim di Milano e sia al Pistoia Blues come
gruppo di apertura a Steve Hackett, la prima parte della suite dal titolo
"L'Uomo Nuovo" che verrà inserita nel nostro successivo lavoro. Speriamo di avere il piacere di presentarlo a più presto al pubblico.
Il Bacio della Medusa : gioco dell'intervista
Chi
siete ?
Risponde Simone Cecchini:
Siamo Il Bacio Della Medusa,
un gruppo di musicisti dal Lago Trasimeno (Umbria) condividiamo il sogno della
musica dal settembre del 2002, e il nucleo originario della Band è ancora
intatto: Simone Cecchini: vocals, acustic guitar/ Diego Petrini: drums, piano,
synth, mellotron / Federico Caprai: Bass Simone Brozzetti : Electric
Guitar
Eva Morelli : flute, alto & soprano sax, piccolo
Simone « Il Poca » Matteucci : Electric Guitar
Simone Brozzetti : Electric Guitar
Eva Morelli : flute, alto & soprano sax, piccolo
Simone « Il Poca » Matteucci : Electric Guitar/ Simone Brozzetti: Electric Guitar / Eva Morelli: flute & sax. Alla line up dall’ autunno 2017 si è aggiunto Simone "Il Poca" Matteucci:Electric Guitar.
Eva Morelli : flute, alto & soprano sax, piccolo
Simone « Il Poca » Matteucci : Electric Guitar
Simone Brozzetti : Electric Guitar
Eva Morelli : flute, alto & soprano sax, piccolo
Simone « Il Poca » Matteucci : Electric Guitar/ Simone Brozzetti: Electric Guitar / Eva Morelli: flute & sax. Alla line up dall’ autunno 2017 si è aggiunto Simone "Il Poca" Matteucci:Electric Guitar.
A quali influenze si rifà la vostra musica ?
Risponde Federico Caprai:
Sicuramente la nostra musica si ispira all'
underground e al Prog Rock degli anni 60/70: gruppi storici come Pink Floyd,
VDGG, Genesis, Jethro Tull, Gong e King Crimson, ma anche all' Hard Rock e all'
Heavy Metal degli anni 80 e 90. In Italia abbiamo voluto seguire le orme
dei cantautori come Finardi, De Andrè, De Gregori, Branduardi o dei grandi del
Prog come Banco, Orme, Pfm ed Osanna. Io e Simone Cecchini amiamo alla follia i
Queen.
Come definireste la vostra
musica ?
Risponde Simone Cecchini
Ovviamente sono anni che
pubblico e critica di settore ci etichettano come Rock Progressive Band e credo
che ciò sia plausibile. Noi del BACIO però abbiamo sempre preferito
definirci ART ROCK. Fin dagli esordi, abbiamo perseguito lo scopo di dare una
valenza artistica a qualsiasi aspetto del nostro fare musica: arragiamenti
ricercati, dignità letteraria dei testi,, la cura dei dettagli nel proporre i
nostri spettacoli dal vivo, ed anche le cover dei dischi.
Date la vostra definizione di rock progressivo
Risponde Federico Caprai e Simone Cecchini
Il rock Progressivo non dovrebbe essere uno stile
definito, molti gruppi tendono ad enfatizzare suoni o soluzioni musicali che
ricordano i classici del genere, senza tirar fuori personalità. Il Prog
dovrebbe essere prima di tutto libertà di espressione e di composizione, un
mezzo per trasmettere emozioni e raccontare storie o per arricchire
culturalmente l’ascoltatore e mai e poi
mai un pretesto per mettersi in mostra ed esasperare virtuosismi musicali.
Di quale brano o di quale album siete più orgogliosi e
perché ?
Risponde Federico
Caprai
Non c’è un album o una
canzone a cui teniamo più rispetto ad un altra (magari per Simone Cecchini
scrivendo i testi questo è diverso e può sentirsi più vicino ad un brano
rispetto che un altro), ogni album è stato fine a se stesso e ci ha poi
indirizzato verso il successivo. In questo momento ci sentiamo in piena
sintonia con Seme*, perchè è lo specchio di quello che siamo ora, ma già
abbiamo la consapevolezza che presto ci muoveremo in nuove direzioni.
mercredi 24 octobre 2018
Opera Oscura : Disincanto
Je vous conseille de vous intéresser à ce premier album d'Opera Oscura, un jeune groupe emmené par le clavier Alessandro Evangelisti également compositeur de la musique. C'est varié avec de beaux climats et un son puissant. çà va du prog au métal en passant par le gothique. Excellent !
Pour écouter, je vous mets le lien Progstreaming :
et le lien Bandcamp pour acheter :
Listen and Enjoy
samedi 20 octobre 2018
La Coscienza di Zeno : Una vita migliore
La sortie de Una vita migliore, le quatrième album studio de La Coscienza di Zeno, est prévue le 9 novembre. C'est chez AMS Records.
En attendant, appréciez l'artwork !
jeudi 18 octobre 2018
le blog de Bernardo Lanzetti
blog pour blog, je trouve bien l'idée de vous faire partager le lien du blog de Bernardo Lanzetti, chanteur d'Acqua Fragile et de Premiata Forneria Marconi. Vous découvrirez ainsi qu'il est en fait un artiste complet et protéiforme.
mardi 16 octobre 2018
Il Castello di Atlante : siamo noi i signori delle terre a nord
Le nouveau : siamo noi i signori delle terre a nord
Et l'ancien ! : sono il signore delle terre a nord
mercredi 10 octobre 2018
Paolo Siani feat. Nuova Idea
Pour l'instant, je n'ai que la pochette du nouvel album de Paolo Siani, signée Roberta Cavalleri. Dès que j'en sais plus sur le contenu, je vous en reparle. Pour mémoire Paolo Siani a été le batteur du Nuova Idea de la grande époque. Il a remis en route le groupe à partir de 2010 avec une partie de la formation d'origine : le guitariste Ricky Belloni et le clavier chevelu Giorgio Usaï. Le premier album de Paolo Siani & Friends feat. Nuova Idea est sorti en 2010 (Castles, Wings Stories and dreams). Faces with no traces a suivi en 2016. The Leprechaun's pot of gold devrait bientôt voir le jour toujours chez Black Widow Records .
samedi 6 octobre 2018
des sorties en vrac
Cà accélère un peu au niveau des nouveautés programmées pour octobre et novembre 2018.
La sortie du nouvel album d' Il Segno del Comando : L'incanto dello Zero. En présentation à La Claque (Genova) le 2 novembre.
La sortie du deuxième album de Cellar Noise : Dietro le quinte
La sortie d'un livre (en italien) écrit par Mauro La Luce sur l'histoire du groupe Delirium : il lungo viaggio.
et toujours :
La sortie d' Il risveglio del principe l'inattendu nouvel album de Celeste porté par Ciro Perrino
La sortie du quatrième album pour La Coscienza di Zeno : Una vita migliore
lundi 1 octobre 2018
Le coin des vinyles : Lungo il sentiero di pietra (Sithonia)
Sithonia, Lungo il sentiero di pietra (LP, Camerun Records, CR 001, 1989)
Ce mois-ci, je vous présente le
premier album de Sithonia sorti en 1989. Particularité : il n’a été
pressé qu’à cinq cent exemplaires uniquement en vinyle. Camerun Records était
évidemment un label d’auto-production. Le groupe a ensuite poursuivi avec cinq
autres albums, s’échelonnant de 1992 à 2011, tous édités en CD.
Mais bizarrement Lungo il sentiero di
pietra n’a jamais bénéficié d’une
réédition CD alors même que la formation était chez Mellow records,
pourtant habituellement peu avare de ce
genre d’exercice. Alors certes Sithonia a réalisé un parcours
relativement discret et son audience est restée confidentielle dans le milieu du prog italien. Ceci explique peut être cela ! Le résultat est que Lungo
il sentiero di pietra en devient de
facto à la fois un objet de curiosité et une relative rareté (il est encore
trouvable à un prix raisonnable). En tout cas, pour « Le coin des
vinyles », c’est parfait !
Le fait que ce premier effort ait été laissé de côté est
d’autant plus dommage que Lungo il sentiero di pietra est un très bon disque qui évite l’écueil du
néo prog de l’époque au profit d’un prog italien que l’on pourra rapprocher des
contemporains de Nuova Era, de Consorzio Acqua Potabile ou encore d’Il Castello
di Atlante avec aussi quelques réminiscences plus vintage à la Le Orme et à la
Banco del Mutuo Soccorso (« il sogno di scindigher »). Même s’il n’y
a pas beaucoup de moments où çà décolle
franchement (un peu sur le dernier titre « folla di passggio »),
l’ensemble est très agréable à écouter.
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