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dimanche 18 septembre 2022

Phoenix Again : Vision

On connaît bien ici et on apprécie grandement Phoenix Again, le groupe de la fratrie Lorandi (voir tous les articles et interview qui lui sont consacrés sur ce blog). Après un quasi sans faute avec ses trois premiers albums, les Lombards avaient surpris tout le monde avec un Friends of spirit très typé, développant une forme de soft jazz latino et hispanisant, pas désagréable du tout mais finalement assez déroutant par rapport à ce à quoi la formation italienne nous avait habitué. Avec Vision, les membres de Phoenix Again semblent vouloir renouer avec tout ce que l'on aime dans ce groupe : à savoir un prog instrumental raffiné (seul " Propulsione " est un morceau chanté) très mélodique et fluide que l'on retrouve aussi bien dans la longue et magnifique "Ouverture" que dans "Moments of life", ce dernier titre étant traversé par des boucles de synthé dont les timbres rappellent Ozric Tentacles. Quelque part Phoenix Again est le pendant de Camel à quelques années d'écart. Mais ce positionnement qui reste relatif, car limité à cette manière toujours très douce d'approcher les thèmes ("Air", "Three Four"), n'exclut aucunement les rythmiques syncopées quand les musiciens ressentent le besoin de faire bouger leur musique, ce qui est le cas avec "Tryptich", un morceau qui déménage bien. Mais le groupe semble vouloir aller plus loin avec des titres plus ambitieux comme "Psycho" qui décolle vraiment. (enfin à l'échelle de Phoenix Again bien sûr) ou encore, dans un autre genre, "La Fenice alla corte" del Re", la pièce la plus sophistiquée de l'album. Mais le morceau qui sort réellement du lot est sans conteste "Propulsione". Articulé en deux parties, le titre démarre par une longue introduction avec une guitare électrique lancée dans une cavalcade épique, suivie d'une deuxième partie illuminée par une ligne de chant qui évoque irrésistiblement celle d'In the court of the crimson king" ; un titre vraiment sympa, riche de ses chœurs et de ses arrangements de cuivres. Changement de décor avec "Mamma RAI" qui apparaît comme une ballade romantique d'inspiration classique. Le morceau est en fait un enchaînement de citations de compositeurs classiques (Rossini et un concerto pour orgue d'Haendel) aux côtés desquels apparaît le plus contemporain Riccardo Lucciani avec un extrait de sa "Chanson balladée", placée en 3ème citation, avant d'entendre, ce qui ressemble à un joli moment de folie en toute fin de piste, avec une interprétation assez décapante, et pour tout dire très rock, du "Prélude" tiré du Te Deum de Charpentier .
Vision peut se voir, et surtout s'écouter, comme un délicat kaléidoscope sonore qui vous charmera pendant cinquante deux minutes avec des morceaux plus nuancés et moins décisifs que sur Look Out et Unexplored. Il s'agit sans aucun doute d'un choix artistique que nous respecterons même si nous gardons en mémoire la puissance contenue des titres comme "Adso da Melk", "Oigres" "Whisky" ou "Look out". Nous sommes en tout cas vraiment heureux de retrouver Phoenix Again à son meilleur niveau. Ce groupe poursuit un parcours discret que l'on voudrait justement mieux mis en avant. Espérons que c'est pour cette fois avec un nouveau label de distribution Ma.Ra.Cash.

Le groupe : Sergio Lorandi (guitares, chant), Marco Lorandi (guitares, chant), Antonio Lorandi (basses, chant), Giorgio Lorandi (percussions), Silvano Silva (batterie et percussions), Andrea Piccinelli (claviers).
+ Daris Trinca (glockenspiel sur 1), Annibale Molinari (cor sur 7), Lorenzo Poletti (trombone sur 7), Erika Marca (trompette sur 7), Giovanni Lorandi (chœurs sur 7), Karin Pilipp (chœurs sur 7), Simona Cecilia Vitali (chœurs sur 7), Alessandra Lorandi (chœurs sur 7).
 
La tracklist :

1. Ouverture
2. Moments of life
3. Triptych
4. Air
5. Psycho
6. La Fenice alla Corte del Re
7. Propulsione
8. Mamma RAI
9. Threefour


 
 
 

lundi 1 août 2022

Phoenix Again : Vision

La sortie du nouvel album de Phoenix Again est prévue pour le 27 août. Il est déjà possible d'écouter l'instrumental "Psycho" sur le bandcamp du groupe. Suivez le lien ici

Cet article sera mis à jour au fur et à mesure des informations reçues.

mercredi 16 janvier 2019

mercredi 28 novembre 2018

Phoenix Again : Live at Parkvilla Theatre

Nos amis de Phoenix Again sortent en cette fin de mois de novembre leur troisième live, Live at Parkvilla Theatre, souvenir d'une prestation mémorable des italiens aux Pays Bas. Il s'agit d'un double live uniquement disponible en version numérique téléchargeable sur le bandcamp du groupe à cette adresse :  phoenixagain.bandcamp.com

dimanche 28 octobre 2018

Phoenix Again : gioco dell'intervista

Chi siete ?
Ciao a tutti! Siamo i Phoenix Again e la nostra storia ha inizio parecchi anni fa. La band nasce nel 1981 dalle ceneri del Gruppo Studio Alternativo (da qui il nome iniziale “Phoenix”), di cui facevano parte i tre fratelli Claudio, Antonio e Sergio Lorandi, i quali, conosciuto il batterista Silvano Silva, hanno dato il via a questa avventura. I Phoenix hanno calcato i palchi della provincia di Brescia, nel nord Italia, per lunghi anni ma, dopo numerosi cambi di formazione, nel 1998 la band si è sciolta senza lasciare traccia di album registrati in studio. Il ritorno sulle scene avviene dopo la triste scomparsa di Claudio Lorandi, portato via da un tumore nel 2007. Può sembrare assurdo, ma questo tragico evento ha riunito i membri fondatori dei Phoenix, Antonio, Sergio e Silvano, che, mossi dalla spinta di registrare i brani composti nei decenni precedenti, hanno deciso di riportare in vita la Fenice, aggiungendo al monicker antico anche la parola “Again”, quasi per sottolineare il senso di continuità con il progetto precedente. E, insomma, dopo più di dieci anni da quel triste 2007, siamo ancora qui, con alle spalle tre dischi in studio (“ThreeFour”, “Look Out”, “Unexplored”) e due live doppi (“Live in Flero” e “The Phoenix Flies Over The Netherlands – Live at ‘t Blok”). E non ci sono solo i dischi. La “conduzione familiare” del gruppo si è sempre più rafforzata dopo l’entrata fra le linee dei due figli di Antonio, Giorgio e Marco Lorandi, e, con l’aggiunta di Andrea Piccinelli alle tastiere, si è venuta a completare la line-up. L’entrata della gioventù è, in un certo senso, la classica “ciliegina sulla torta”.   
A quali influenze si rifà la vostra musica ?
L’influenza del rock e del pop-rock degli anni ’70 è chiaramente percepibile, più che nelle nostre composizioni, nella nostra scelta di sonorità. Le chitarre che preferiscono un overdrive alla distorsione ne sono un esempio, così come la scelta dei suoni di tastiera, che spesso si rifanno al Mellotron, al Fender Rhodes o all’organo Hammond. Ma, se si ascoltano attentamente le nostre composizioni, non possono restare nascoste le matrici folk e fusion che ci animano. I gusti dei membri del gruppo sono infatti variegati e abbracciano numerose sonorità: da McLaughlin e Cobham e la loro Mahavishnu Orchestra al Mike Oldfield delle “lunghe composizioni”, dai Genesis agli Inti Illimani, fino ad arrivare persino a Opeth e Iron Maiden! Certo è che le sonorità più heavy sono quelle che sperimentiamo meno all’interno delle nostre composizioni. Ovviamente non può mancare il riferimento al Rock Progressivo di “casa nostra”: Le Orme, Banco del Mutuo Soccorso e PFM sono dei capisaldi e dei punti di riferimento costanti. 
Come definireste la vostra musica ?
Che domanda complicata ! Siamo abbastanza convinti che le etichette vadano un po’ strette a ogni tipo di opera che si propone come artistica, pertanto è davvero difficile dare una definizione della nostra musica. Come abbiamo già affermato poco fa, la nostra musica prende spunto da numerose e variegate esperienze musicali : dal prog « classico » al folk, dal jazz rock all’hard rock, fino ad arrivare persino alla musica classica. Facciamo fusion ? Facciamo Prog ? Beh, facciamo un mix di tutti i generi che ci piacciono ma, nei nostri intenti, la matrice progressiva (nel senso stretto del termine : « guardare avanti ») non manca mai. Insomma, guardiamo avanti  ma non disprezziamo il passato : riproponiamo sonorità talvolta tipiche dei 70s, talvolta più moderne. Insomma : facciamo semplicemente la musica che amiamo.
 Qual è il vostro brano più progressivo e perché ?
Esordiamo affermando che non esiste un brano di cui possiamo sentirci più o meno orgogliosi: ogni singola nota che si può ascoltare nei nostri dischi è suonata con il cuore oltre che con le dita e con il cervello. Però, è bene essere consapevoli di se stessi e noi ci rendiamo conto di essere un po’ un unicum all’interno del panorama progressive perché spesso deragliamo su binari lontani da quelli del progressive propriamente detto. Se però tra tutti i nostri brani dovessimo scegliere quello che più di tutti riassume la nostra idea di prog, punteremmo il dito su “Adso Da Melk”, opening track del secondo album “Look Out”. Questo perché ci abbiamo messo dentro di tutto: il coro classico dell’apertura, l’arpeggio di chitarra che ben si sposa con il riff iniziale, l’esplosione elettrica nel primo sviluppo, la sezione fusion e jazz-rock centrale che sfocia in un momento di sospensione in cui chitarra e basso fraseggiano tra loro. Lo sviluppo del brano è a cornice, così come accade, per esempio, anche in “The Bridge of Geese”, pertanto il riff introdotto inizialmente su un tappeto di tastiere calmo e placido ritorna a imporsi, possente, nel gran finale sinfonico, che è davvero una goduria suonare dal vivo!
Qual è il vostro prossimo progetto ?
Suonare e registrare. Registrare e suonare.
Questo è e sarà sempre il nostro mantra, almeno finché potremo trarre soddisfazione dalla musica. Il 2018 si apre con il ritorno all’estero (al Parkvilla Theater di Alphen aan den Rijn, Olanda, il 13 aprile) ma sono in programma anche altre date che comunicheremo nei prossimi mesi. Speriamo anche di poter riproporre anche durante quest’anno l’evento che ci ha visti accompagnare un live painting dell’amico pittore Mitsuyasu Hatakeda: è stato uno spettacolo davvero suggestivo.
Inoltre, siamo già in studio per registrare il nostro quarto album. Abbiamo già raccolto parecchie idee e abbiamo già lavorato sulla stesura di alcuni brani. Non possiamo ancora anticipare nulla riguardo alla data di release: speriamo di riuscire a completare tutto entro l’autunno del prossimo anno.

 

vendredi 19 janvier 2018

L'entretien-Jeu de Phoenix Again

Qui êtes-vous ? Chi siete ?  

Salut à tous ! Nous sommes Phoenix Again et notre histoire a commencé il y a bien des années. Le groupe est né en 1981 des cendres de Gruppo Studio Alternativo (c’est pourquoi nous avons choisi le pseudo Phoenix) dans lequel les frères Lorandi (Claudio, Antonio et Sergio) jouaient ensemble. Quand ils ont rencontré le batteur Silvano Silva, ils ont décidé de s’impliquer dans cette aventure. Phoenix a joué live à Brescia, dans le nord de l’Italie, pendant plus de quinze ans mais après plusieurs changements dans le line-up le groupe s’est  séparé en 1998 sans laisser de traces d’enregistrements et encore moins d’albums. Le groupe a repris les concerts en 2007 quand Claudio Lorandi est décédé des suites d’un cancer. Cela peut sembler absurde mais ce tragique évènement a donné à Antonio, Sergio et Silvano, les fondateurs, la force de ressusciter Phoenix. Puis après avoir ajouter “Again” au nom du groupe, ils commencèrent à enregistrer tout ce qu’ils avaient composé durant les premières années. Et voilà, plus de dix ans après cette terrible année 2007, nous sommes là, plus fort que jamais. Nous avons réalisé trois albums studio (Threefour, Look Out et Unexplored) et deux double live (Live in Flero et The Phoenix Flies Over The Netherlands – Live at ‘t Blok). Et il n‘y a pas seulement les albums ! Dans les faits, même le côté “famille” a été renforcé quand les fils d’Antonio, Giorgio et Marco Lorandi, ont intégré le groupe. Andrea Piccinelli, notre grand clavièriste, est venu complété le groupe avec sa technique et ses influencess musicales.
Quelles influences revendiquez-vous dans votre musique ? A quali influenze si rifà la vostra musica ?

Vous pouvez clairement ressentir dans notre musique des influences qui viennent du rock et de la pop rock des 70’s, peut être plus dans nos choix de sonorités que dans notre manière de composer. Par exemple pour nos guitares, nous préférons utiliser un effet overdrive plutôt que de la grosse distortion. De même les sons des claviers vont plus vers le Mellotron, le Fender Rhodes et l’orgue Hammond. Si vous écoutez attentivement nos compositions, les influences provenant de notre passion pour le folk et le jazz fusion ne peuvent pas rester cacher longtemps. Chaque membre du groupe aime une grande variété de genres musicaux et beaucoup de styles traversent notre musique : du Mahavishnu Orchestra de Mclaughlin et Cobham  à Mike Oldfield et ses longues suites, de Genesis à Inti Illimani. Et nous ne détestons pas non plus Iron Maiden et même Opeth ! Bien sûr, les sonorités plus heavy ne sont pas toujours présentes dans notre produit final. Enfin, nous ne pouvons pas omettre les influences venant du rock progressif italien : Le Orme, Banco Del Mutuo Soccorso et PFM. Ce sont des groupes ici en Italie qui sont des références.
Comment définiriez vous votre musique ? Come definireste la vostra musica ?

C’est réellement une question compliquée ! Nous sommes intimement convaincus qu’aucune étiquette ne colle à notre musique, donc c’est difficile de trouver une définition. Comme nous l’avons déjà dit avant : nos albums sont la résultante de plein d’influences musicales différentes : du prog, de la musique folk, de la fusion et même du classique. Est-ce que nous jouons de la fusion ? Peut-être jouons-nous du prog ? Nous pouvons juste dire que ce que nous faisons est souvent un mélange des genres que nous aimons, mais sinon nous essayons toujours de penser de manière progressive (dans le vrai sens du terme). Nous ne méprisons pas le passé et nous piochons dans les sons des 70’s et des 80’s, mais nous essayons d’en faire quelque chose de moderne. Nous pouvons dire que nous faisons la musique que nous aimons le plus.
Quel est votre morceau le plus progressif, pourquoi ? Qual è il vostro brano più progressivo e perché ?

Pour commencer, nous pouvons affirmer que nous n’avons pas de morceaux ou d’albums dont nous sommes plus fiers que d’autres : chaque note, que vous pouvez entendre dans nos albums, vient aussi bien du coeur que de nos doigts et de notre cerveau. Par ailleurs, nous sommes extrèmement honnêtes avec nous-mêmes et nous disons toujours que nous ne considérons pas comme représentatif dans le panorama prog, car nous avons conscience que nous passons la plus grande partie de notre temps à sortir des rails de la prog musique la plus stricte. Si nous devions choisir un morceau que nous considérons comme étant le plus progressif dans notre discographie, sans doute irions nous sur “Adso Da Melk”, le titre d’ouverture de Look Out. Car nous avons tout mis dedans : un chœur classique en intro, des arpèges de guitare qui se marient avec le riff, l’explosion électrique dans le premier développement, la section jazzy au milieu qui se termine en suspension avec la basse et la guitare qui dialoguent entre elles. Le morceau a une vraie structure, comme c’est le cas pour “The Bridge of Geese” (dans Unexplored), aussi le riff d’ouverture revient à la fin avec encore plus de puissance accompagné par un grand final symphonique.   
Quel est votre prochain projet ? Qual è il vostro prossimo progetto ?
 Jouer et enregistrer. Enregistrer et jouer.
Ce sera toujours notre mantra tant que nous trouverons du plaisir dans ce que nous faisons. 2018 va commencer avec notre retour en Hollande où nous irons jouer le 13 avril à Parkvilla (Alphen aan den Rijn). Mais d’autres dates de concerts arrivent. Nous vous demandons de nous suivre sur les réseaux sociaux car nous allons annoncer d’autres concerts dans les prochains mois. Nous espérons aussi avoir la possibilité de refaire l’évènement que nous avons partagé avec le peintre japonais Mitsuyasu Hatakeda : une peinture réalisée en directe pendant que nous jouions unplugged. Quand nous avons partagé la scène en 2017, nous avons eu beaucoup de plaisir et le show était très évocateur.
La grande nouvelle est que nous sommes à nouveau entrés en studio et nous avons déjà commencé à collecter de bonnes idées pour notre quatrième album. Nous ne pouvons rien dire sur la date de sortie mais nous espérons avoir fini pour l’automne 2019.

jeudi 18 janvier 2018

L'Entretien-Jeu : annonce

Bientôt la publication du premier entretien-jeu. La règle est la suivante : 10 questions (toujours les mêmes) sont soumises aux artistes, ils doivent en sélectionner 5 seulement et répondre.
Premier groupe à passer : Phœnix Again.
Presto primo gioco dell'intetervista con Phœnix Again !.

samedi 18 novembre 2017

Phoenix Again

Unexplored, le nouvel album de Phœnix Again est sorti en mai 2017. En fait, il était prêt pour le concert de la Fiera Internazionale della Musica auquel j'ai assisté à Erba. L'album précédent (Look Out, 2014) était totalement instrumental, maintenant çà chante à nouveau  et, même si c'est en anglais, c'est beaucoup mieux.
Le lien bandcamp :
 le lien YT pour ce superbe titre ("Valle della luna")