lundi 20 avril 2020

Magnolia (trad. italiano)


Di certo il nome Magnolia, per un gruppo progressive in più italiano, suona un po’ sdolcinato. Peccato, perché originariamente, nel 1994, il gruppo si chiamava Eclissidra. Con questo nome è anche uscito un EP, Fiori di pioggia. Ma è con il nome di Magnolia (bizzarro, no?) che il gruppo ha pubblicato due CD, con l’etichetta Lizard Records.
Prima La zona d’ombra nel 2012 

poi Con Fuoco nel 2018


Ascoltando i due album, è evidente che ci troviamo di fronte a un gruppo che si allontana nettamente dal progressif classico italiano per avvicinarsi ai Magenta, ai Marillion (periodo Hogarth) ai The Gathering. Onestamente, se non ci fosse il cantato in italiano, ci si potrebbe sbagliare. Chiara Gironi ha una voce sublime, ai livelli di Ana Torres (Universal Totem Orchestra) con una tessitura che si avvicina a quella di Grazia Maremonti (Plurima Mundi).
La musica dei Magnolia riesce ad essere sinfonica, romantica (come in "Terre di mezzo"), ma anche densa e intensa (in "Non ho" e "Rivolta"), sempre straordinariamente costruita e strutturata in modo da permettere voli energici ; non lascia indifferenti e trasporta facilmente l’ascoltatore in canzoni impareggiabili come :
• "La gabbia" : il mio colpo di fulmine, brano sublime in ogni sua parte per ascoltare qui
• "Li fuori" per ascoltare qui
brani presi da La Zona d’ombra
o ancora
• "Stasi" per ascoltare qui
• "Syrma" per ascoltare qui
presi da Con fuoco
Ciò che colpisce nella musica dei Magnolia è la dolcezza nella composizione ma anche nell’esecuzione, delicatezza che non esclude la forza latente che si libera quando serve. In questo i Magnolia navigano fra un’estetica Art Rock ("Home") a un pop da orafo ("Piccola ala" e "Ellis one"), e una sensibilità prog che è filo conduttore (la suite "Luna del viandante"). Recentemente ho ritrovato lo stesso approccio artistico (e lo stesso piacere nell’ascolto) con il gruppo internazionale Psychic Equalizer.
Notiamo anche una grande attenzione agli arrangiamenti (estratti di musiche da film, trame sonore, rumori, ecc.), come facevano i Pink Floyd Di The Wall e i Queensryche di Operation Mindcrime. Sto parlando del lavoro di post produzione, non della musica stessa (anche se a guardare bene…!)
Gruppo poco conosciuto sulla scena prog, i Magnolia meriterebbero una maggiore esposizione, per la loro proposta musicale che punta all’eccellenza e che si distingue per una qualità costante.
Succederà forse con il terzo album, che speriamo arrivi presto, sempre con Lizard Records, permettendo al gruppo romano di far esplodere un talento che non chiede altro.

Lizard Records ( http://www.lizardrecords.it/)

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