jeudi 5 octobre 2023

Sfaratthons : Odi et amo (trad. it)


Quattro anni dopo l'album Appunti di Viaggio, il gruppo sinfonico italiano Sfaratthons pubblica il suo nuovo album, il terzo, in gran parte concepito durante la recente pandemia, Odi e Amo (questo è il suo nome) comprende sette nuovi brani tra cui cinque mini-suite di oltre otto minuti, secondo la tradizione di un certo rock progressivo e il risultato è all'altezza delle ambizioni dei suoi membri.
L'album inizia con lo squisito brano strumentale omonimo con un'atmosfera celestiale e delicata: una trama intrecciata da un pianoforte, un Mellotron e persino un Moog con il flauto rotante dell'ospite, l'inglese Geoff Warren, già presente negli altri due album e che aveva accompagnato la band sul palco del teatro Ariston a Sanremo nel 2020. Per darvi un'idea, Geoff Warren è un amico di John Marshall e Roy Babbington tra gli altri. Con "Odi e Amo" non si può sognare un inizio migliore per entrare nell'atmosfera.
"La donna Amata" conferma che c'è una sonorità propria di questo album che si immerge lontano nella storia del rock progressivo italiano. Pensate a Errata Corrige, Alusa Fallax, Murple, Delirium, Quella Vecchia Locanda e altri. La lunga introduzione è al tempo stesso evocativa di un passato nostalgico e generatrice di piacevoli sensazioni. Questa musica è amichevole e perfettamente pacifica. Il canto evoca un po' la band italiana Eneide. Il tono su "Maddalena" si fa più cupo. Si capisce che la donna evocata qui ha sofferto durante la sua vita. Il flauto viene a portare una luce salutare e gli altri strumenti si mettono in sintonia mentre un organo liturgico viene a scurire di nuovo il cielo. Questa sequenza di quasi nove minuti è davvero molto bella.
Non c'è bisogno di molte spiegazioni per capire che "Saffo" è dedicata alla poetessa. L'introduzione vede la melodia che cerca di farsi strada tra le percussioni dissonanti. Il canto è qui sussurrato. Il sassofono di Sabatino Matteucci illumina più volte il brano emanando molta malinconia. Il ponte centrale, chiaramente sinfonico, è un grande successo. La seconda parte della traccia è molto più potente e diventa davvero coinvolgente all'ultimo minuto.
Il titolo "Zarina" ha la particolarità di essere stato composto dal flautista Geoff Warren. Il tono generale rimane lo stesso, molto classico e irrefrenabilmente malinconico. Si tratta di una vera e propria canzone con testi scritti da Pietro Lugli. Artisti quali Jumbo e Alvaro Fella non sono lontani. La parte centrale vi confermerà questa impressione. È espressivo, è vivo, è italiano!
Il gruppo riferisce che "Ti dono una canzone" è stato composto a distanza durante questo sfortunato periodo di pandemia. La canzone ringrazia i caregivers e si sente molto rispetto e affetto nel tono.
L'ultima traccia dell'album è una reinterpretazione libera del tema ricorrente della canzone. Le improvvisazioni suonate con il flauto, le voci lontane, i gocciolamenti di note filtrate da diversi effetti (eco, Flanger, delay) lo rendono un momento libero vicino a una forma d'avanguardia innocua.
Non ho alcun dubbio ad affermare che questo album, dal quale traspare una grande serenità, è buono quanto i due precedenti. con qualcosa in più, probabilmente qui il flauto di Geoff Warren diventa onnipresente e imperioso. Vi avverto: ascoltando questo disco, accettate di fare un salto all'indietro; a me ha fatto molto bene !

Il gruppo Giovanni Di Nunzio (chant lead, guitares), Cecilio Luciano (batterie), Luca Di Nunzio (claviers, guitares, chant), Giovanni Casciato (guitares), Mario Di Nunzio (basse)

Ospiti : Geoff Warren (flûte)

Tracklist :

1. Odi et Amo
2. La donna Amata
3. Maddalena
4. Saffo
5. Zarina
6. Ti dono una Canzone
7. Odi et Amo (Closing session)



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