mardi 19 septembre 2023

Il Segno del Comando : Il Domenicano Bianco (trad. it.)

Con Il Domenicano Bianco, siamo di fronte al sesto album in studio del gruppo Il Segno del Comando. Per una volta inizio questa rubrica soffermandomi qualche istante sull'aspetto concettuale di questo disco, dato che a discografia de Il Segno La Del Comando segue da anni il lavoro dello scrittore austriaco Gustav Meyrink, uno dei più grandi nomi della letteratura fantasy europea, e la band continua in questo senso con il nuovo album. Meyrink è meglio conosciuto per la Notte di Valpurga, ma ha scritto anche diversi libri che hanno come tema comune quella che lui chiamava conversione. Si tratta di una visione in evoluzione dell'uomo che deve uscire dal suo carattere educato, formattato e disposto a svolgere un ruolo possibilmente produttivo nella società, per andare verso una rinascita personale. Questa rinascita dovrebbe consentire a ciascun essere umano di riappropriarsi del proprio destino e diventare un essere unico, che troverà così la simbiosi con il centro del mondo. Si tratta di un viaggio che richiede la rottura, la rinuncia alle evidenze intellettuali, il distacco materiale ma anche emotivo, e quindi l'ascetismo, per passare successivamente all'acquisizione di nuove conoscenze. In tutto questo è evidente una ricerca di perfezione (flos forum) con forti connotazioni esoteriche e mistiche. Credenze e dottrine, sia occidentali che orientali, sono tutte evocate e chiamate ad accompagnare i personaggi principali dei quattro libri e consentire la loro trasformazione (conversione). L’opera dell’autore è intrisa anche di una forma di misantropia soggiacente e di un atteggiamento estremista, vicino al fanatismo, che può sorprendere. Visto che siamo sul Domenicano Bianco, basti sapere che il giovane eroe, o in questo caso il ricorrente, si ritrova a confessare allo spettrale monaco tutti i suoi peccati, compresi quelli che potrebbe commettere in futuro. Diego Banchero ha iniziato a utilizzare gli elementi letterari di Gustav Meyrink dal secondo album del suo gruppo con Der Golem (del 2002) e poi con Il Volto Verde nel 2013, che hanno coperto i rispettivi romanzi. Con Il Domenicano Bianco, Il Segno del Comando chiude una trilogia della sua personale lettura dell'opera dello scrittore austriaco.

Iniziando con “Il Libro Color Cinabro”, il colore (è proprio il caso di dirlo) viene visualizzato. I grandi organi impongono un decoro solenne. Ci affascina un prog oscuro che tuttavia ha il buon gusto di non strafare nel lugubre (cosa che non sempre accade nei vicini di casa di Malombra) e che resta lontano da ogni teatralità (a differenza di IANVA). Con "La Bianca Strada" che segue, gli affilati riff di chitarra, le sepolcrali note di tastiera e soprattutto la voce calda ed espressiva di Riccardo Morello, si mettono al servizio di una musica che appare invariabilmente sincera e generosa. A riprova di questo cito la successione di assoli di chitarre elettriche eseguiti con maestria da Davide Bruzzi e Roberto Lucanato. Questo brano è uno dei must dell'album ma anche dell'intera discografia del gruppo. Con “Il Domenicano Bianco” il ritmo accelera notevolmente. Capiamo che si tratta di dare una dimensione epica al personaggio e quindi alla canzone. La cosa è perfettamente riuscita. Fernando Cherchi, solitamente discreto, coglie l'occasione per scatenarsi con la sua batteria. Impone così al pezzo un ritmo infernale. Questa volta sono i nostri duettisti della chitarra a trovarsi in secondo piano. “Ofelia” descrive con dolcezza l'arrivo nella storia dell'amato personaggio. Tornando per un momento all’aspetto letterario, mi chiedo se questa presenza femminile non rappresenti in definitiva l'equivalente della tentazione nella mente torturata di Meyrink. Certe atmosfere criptiche, come quelle di "La Testa Di Medusa" e del successivo brano "Il Dissolvimento Del Corpo Con La Spada", ricordano certo Jacula e Antonius Rex. Tuttavia, da quando Il Segno del Comando è in attività (a dire il vero da più di venticinque anni), dobbiamo fare riferimento soprattutto a quello che è lo stile del gruppo: un'oscurità nel tono che si fonde perfettamente con linee melodiche avvincenti, un'enfasi che sostiene voli grandiosi che talvolta sfiorano perfino il lirismo. L'anti Akron in un certo senso! 

Tornando a "Il dissolvimento del corpo con la spada", ecco un altro pezzo forte di questo album: un brano estremamente teso che farà la gioia degli amanti degli sviluppi strumentali (che non mancano), con molteplici colpi di scena sia sulle chitarre che sulle tastiere e con una sezione basso/batteria che struttura il tutto senza tremori. È importante sottolineare qui che Diego Banchero, autore di tutti i testi e delle musiche ad eccezione di "La testa di medusa" firmata da Beppi Menozzi, conduce magistralmente il suo mondo, supportato da Davide Bruzzi che si rivela sempre più essenziale, e soprattutto efficace, sul piano degli arrangiamenti. 

"Missa Nigra 2021” mira ad essere più pacato, ma è denso in modo soffocante e soprattutto adotta una statura ieratica che rende il brano una messa nera dai forti toni satanici.
Non ho dimenticato la bellezza del finale strumentale, "Solitudine", che facilmente ci immageremmo suonato su un Chapman Stick, e che sembra voler trasmettere un messaggio finale tanto esoterico quanto misterioso. L'assenza di parole lascia così a ciascuno uno spazio per immaginare cosa rappresenti per lui la vera solitudine: “La solitudine favorisce le rivelazioni dello spirito” (Jacques Chardonne). 
Ci sono gruppi come questo, la cui musica acquista slancio disco dopo disco. Per Il Segno del Comando, Il Domenicano Bianco si rivela senza dubbio il suo album più compiuto e decisivo. Forse è dovuto al fatto che il gruppo ha trovato un perfetto equilibrio interno con i suoi componenti attuali, forse è semplicemente dovuto alla maturità, ma in ogni caso tutto è al suo posto per il meglio, e questo meglio è Il Domenicano Bianco!
La fantastica esibizione live offerta dalla band genovese il 3 settembre 2023 al festival 2 Days Prog+1 di Revislate non ha fatto altro che confermare il posizionamento de Il Segno del Comando che appariva quella sera, ai tanti spettatori presenti, come un gruppo imprescindibile dell'attuale rock progressivo Italiano. Era ora!
 
Band : Diego Banchero (basse), Davide Bruzzi (guitares, claviers), Roberto Lucanato (guitares), Riccardo Morello (chant lead et choeurs), Beppi Menozzi (claviers), Fernando Cherchi (batterie)

Tracklist

  1. Il libro color cinabro
  2. La bianca strada (suonato 2 Days Prog + 1, le 03/09/2023)
  3. Il Domenicano Bianco (suonato 2 Days Prog + 1, le 03/09/2023)
  4. Ofelia
  5. La testa di medusa
  6. Il dissolvimento del corpo con la spada
  7. Missa Nigra 2021
  8. Solitudine

Label : Nadir

Distribuzione : Black Widow Records 
 

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