Ecco quindi Runaway Totem ridotto alla sua espressione più semplice, ovvero Roberto Gottardi (alias Cahal de Betel) da solo. Infatti, da Multiversal Matter del 2019, Gottardi è l'unico capitano della sua astronave, il suo ultimo fedele rimasto, Raffaello Regoli, ha lasciato la nave per dedicarsi alla sua band Cormorano, riattivata nel 2023.
Ma state tranquilli, Gottardi ha sempre saputo circondarsi delle persone giuste, e ancora una volta l'equipaggio, riunito sotto il nome di AndromacA, è di altissimo livello per accompagnarlo in questa nuova avventura. Senza dubbio, uno dei più ambiziosi mai chiamati Runaway Totem, che, a ben vedere, simboleggia nella mente del suo creatore la fuga dal totem, ovvero il rifiuto di tutti gli idoli e di tutte le barriere. Il soprano Antonella Suella è un'artista dal background ricco e poliedrico, avendo studiato canto classico al Conservatorio Paganini di Genova. Si è poi rivolta a discipline più moderne: il progressive metal con la band Nova Malà Strana, e in seguito la musica sperimentale con Stefano Bertoli, il duo che da oltre vent'anni forma il gruppo AndromacA. Stefano Bertoli, dal canto suo, è un vero mago delle tastiere e soprattutto di ogni tipo di strumento elettronico (vocoder, sequencer, ecc.), il che lo ha portato a investire molto in progetti che possono essere paragonati alla ricerca musicale e alla sperimentazione sonora.
Sto correndo un po' troppo, ma Roberto Gottardi non avrebbe potuto fare scelte migliori di questi due musicisti per assisterlo e supportarlo in questo ambizioso progetto, che richiede una vera competenza tecnica. L'opera si presenta come un trittico composto da due CD e un DVD: un bel pacchetto! Ogni CD contiene una registrazione dal vivo di una fase del concept, e il DVD offre uno scorcio della performance audiovisiva che gli artisti hanno tenuto il 16 dicembre 2023, dal vivo all'Abbazia San Bernardino di Genova. Questa performance comprende tutte le tracce di Metamorph Tetraphirm.
Questo titolo insolito, Metamorph Tetraphirm, deriva da una frase latina che significa "La Metafora delle Quattro Firme". Le quattro firme in questione si riferiscono alle eliche del DNA. Queste quattro eliche, o otto filamenti di DNA, furono simbolicamente liberate durante la famosa performance dal vivo per aprire degli "Stargate" che conducono a universi con densità diverse dalla nostra. Si tratta, quindi, di un viaggio nel tempo e nello spazio.
Infine, vale la pena notare che questo progetto cosmico è dedicato alla memoria di Nik Turner. Questo dovrebbe dare all'ascoltatore un'idea di cosa aspettarsi. E in effetti, non c'è dubbio: l'opera concepita da Gottardi è animata dall'inizio alla fine da musica elettronica psichedelica e progressiva. Fin dai primi secondi, vi trasporta in spazi interstellari immensi e inesplorati. Roberto Gottardi, Stefano Bertoli e Antonella Suella sviluppano un materiale sonoro fortemente intriso di reminiscenze di trance tribali e incantesimi rituali, a volte giustapposte ad acid krautrock. Da questo fermento costante, emerge regolarmente anche una dimensione zeuhl, in particolare grazie alle performance vocali di Roberto e soprattutto di Antonella. Composto principalmente da una successione di stati d'animo e atmosfere (questa è la natura del genere, ovviamente), il disco presenta anche alcuni slanci davvero mozzafiato, come "Deutsch Nepal" o il lungo e orgasmico finale di "Tat l'albero cosmico", controbilanciati da alcuni momenti di profonda spiritualità ("Indian dream"). L'esperienza d'ascolto è innegabilmente piuttosto disorientante, ma in definitiva piuttosto accattivante, a tratti persino emozionante, come l'enorme vortice sonoro di 12 minuti che è "Ritual thanz" o la cataclismatica "Heliocentric energy". Tra l'altro, il cenno ai Pink Floyd in "On the run", che riproduce, con alcune varianti, la sequenza di otto note del sintetizzatore EMS AKS, è piuttosto ben fatto, in quanto perfettamente integrato nel tutto. Permette persino di stabilire un collegamento con il brano successivo, "Stratosfear", che opera su un loop in evoluzione leggermente diverso, pur rimanendo nello stesso spirito, questa volta con una chiara evocazione dell'omonimo brano dei Tangerine Dream. La sequenza "on the run" - "Stratosfear" è innegabilmente uno dei grandi successi creativi dell'album.
Se avete seguito la lunga saga dei Runaway Totem fin dai suoi esordi, ben oltre trent'anni fa, potete a ragione considerare questo album, nella sua forma (la registrazione di un'esibizione dal vivo unica) e nel suo contenuto (vedi sotto), come un traguardo e un culmine, che ovviamente dobbiamo alla sua mente, Roberto Gottardi. Per me Metamorph Tetraphirm è innegabilmente una pietra miliare nella vasta discografia della band.
Runaway Totem
Roberto Gottardi (Cahal de Betel) : guitares, synth guitar, synth Stellar, claviers, percussions, theremin, vocaux.
AndromacA
Antonella Suella : chant lead
Stefano Bertoli : Ableton Push 3, Waldorf Iridium, Synclavier Regen, taiko, gong, bols tibétains
Antonella Suella : chant lead
Stefano Bertoli : Ableton Push 3, Waldorf Iridium, Synclavier Regen, taiko, gong, bols tibétains
+ Clara Luna : chorégraphie et danse.
Tracklist CD 1 (phase I) :
- In den garten Pharaos
- Future days
- Father cannot yell
- On the run
- Stratosfear
- Deutsch Nepal
Tracklist CD 2 (phase II) :
- Ritual thanz
- Indian dream
- Heliocentric energy
- Mekanik ritual
- Tat l'albero cosmico


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